Maggioranza del governo regionale e Disegno di legge sull’urbanistica: La banalità (diabolica) della perseveranza [di Salvatore Multinu]

betoniera

Insistono. Incuranti dei moniti, delle osservazioni, delle proteste, contrattano metri cubi a centinaia come se stessero in una casbah tunisina, ma evitano accuratamente di affrontare in profondità il nocciolo della questione. Che è: per allungare la stagione turistica serve il cemento? E quel turismo – eventualmente – fa bene alla Sardegna di oggi e di domani? Riduce lo squilibrio territoriale? Riaggancia all’auspicato meraviglioso sviluppo delle coste lo strisciante deserto del resto dell’Isola?

Qualche giorno fa la Federalberghi – non i talebani della difesa dell’ambiente – riportava la percentuale di occupazione degli alberghi nelle varie zone della Sardegna nel mese di giugno (avvertendo che il periodo era drogato da alcuni avvenimenti di vasta risonanza come il Rally mondiale): da nessuna parte della Sardegna il tasso di occupazione dell’offerta alberghiera raggiungeva il 70%.

Di che si parla, dunque? Supposto che nel mese di agosto la domanda superi l’offerta, basta questo a consentire deroghe ad alcuni principi di fondo (come l’inedificabilità nella striscia di 300 metri dalla battigia) o alle elementari regole di buona pianificazione, tra l’altro contrabbandandole con l’esigenza di allungare la stagione turistica?

Ovviamente la risposta è no. Su quei principi non si deroga perché è inutile e dannoso. Nei 300 metri non si costruisce neanche un metro cubo che non sia pianificato nel rispetto del PPR; se ci sono strutture obsolete che hanno necessità di interventi che non possono fare a meno di ampliamenti non è vietato (e forse costa anche meno) demolire e replicare la struttura in spazi più arretrati. A voglia di lavoro in edilizia!

E invece no. Insistono. E saranno spazzati via. Il problema è che chi arriverà dopo difficilmente sarà migliore o, almeno, non se ne ha certezza. Non sarebbe male che chi vuole competere per il prossimo governo regionale cominciasse a mettere apertamente in campo le sue proposte al riguardo. A destra e a sinistra, senza remore e senza infingimenti.

Nel frattempo non cessi l’impegno di chi produce e discute argomentazioni razionali,   promuove confronti, analizza scelte e conseguenze. Oggi forse no – non è mai accaduto per i profeti veri – ma domani ci sarà qualcuno a ringraziarli.

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