Problemi pubblici e bungalows privati [di Raffaele Deidda]

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In quest’afoso settembre il dibattito politico sardo è monopolizzato dall’approvazione dalla Regione di Pigliaru del progetto sull’ex colonia di Funtanazza, di proprietà del segretario regionale del Pd Renato Soru. La valorizzazione della struttura, che diventerà un albergo di lusso, prevede, come precisa lo stesso segretario del Pd: “La demolizione di due piani dell’edificio e di alcune pertinenze che insistono sulla spiaggia. Secondo quanto consentito dalle norme vigenti, è previsto che quei volumi vengano recuperati all’utilizzo alberghiero sotto forma di bungalows, dietro la fascia dei 300 metri dal mare”.

Gli oppositori di sempre, e in particolare gli ex presidenti berlusconiani della RAS (ormai avversari su tutto fuorché su Soru!) Mauro Pili e Ugo Cappellacci, sono durissimi: “Ex finti ambientalisti da quattro soldi e profittatori milionari” . E anche: “Accusano gli altri di essere cementificatori, ma lo fanno dalle loro ville in riva al mare. Urlano facendo i puri e poi sono solo degli ipocriti, tutt’altro che puri”.

Nei social non mancano tifoserie, distinguo, opinioni contrastanti fra militanti e simpatizzanti del Pd. Chi approva incondizionatamente l’iniziativa imprenditoriale. Chi eliminerebbe i bungalows, limitando il recupero alla vecchia colonia, per evitare le accuse di speculazione. Chi dubita che l’albergo di lusso possa rivestire un valore identitario. Chi si domanda se la spiaggia continuerà ad essere accessibile o sarà ad uso esclusivo dell’albergo. Chi prova tristezza che il Pd si mobiliti con tanta passione pro o contro l’interesse privato del suo segretario, dimenticando il suo scopo costituzionale: la cosa pubblica.

Forse é questo il vero punto. Comunque la si veda si tratta di interesse privato del segretario del Pd, a cui gli elettori danno il voto perché abbia come priorità la cosa pubblica, la soluzione dei problemi del lavoro e dell’occupazione, le tematiche ambientali e paesaggistiche. Temi ormai in secondo piano perché sovrastati dalla querelle Funtanazza. Il nodo del Pd sardo è ancora una volta politico. L’imprenditore Soru è libero di fare gli affari suoi, basta che osservi le regole. Il conflitto d’interesse riguarda Soru politico. E’ l’unico eurodeputato sardo di centro sinistra ed è il segretario del partito più importante della maggioranza che governa la Regione. Fare finta che non conti certifica la confusione nel Pd.

Nel silenzio della giunta regionale sui mille problemi irrisolti della Sardegna, qualche novità sul fronte occupazione. L’Istat sul secondo trimestre 2015 indica nell’isola 22.000 (+3,4%) occupati in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Per l’assessore della Programmazione: “Questo significa che aumenta la fiducia dei sardi, che si riaffacciano attivamente sul mercato del lavoro e non sono più scoraggiati come nel recente passato tanto da non cercare neanche più un’occupazione”. In aumento rispetto all’anno prima chi ancora cerca  lavoro: 124.000 e il numero delle famiglie in povertà assoluta. Il 10% della popolazione che stenta ad avere il necessario e resta fuori da ogni inclusione nel mercato del lavoro.

L’ottimismo di Paci è messo in discussione dalla segretaria regionale della Cisl. La seconda rilevazione Istat 2015 su occupati e disoccupati conferma infatti la debolezza del mercato del lavoro sardo che “non riesce a beneficiare totalmente dei segnali positivi che, sia pure molto timidamente, cominciano a verificarsi“. Per la Cisl, inoltre, la disoccupazione é aumentata dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2014.

I dati ISTAT sull’occupazione sono positivi soprattutto in Toscana, con 30.000 occupati in più nel secondo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014 e con 45.000 unità nel confronto col primo trimestre dell’anno in corso. Il presidente Enrico Rossi, pur considerando positivi i dati ritiene che “I dati sono numeri, la sofferenza delle tante persone che restano senza lavoro è invece reale. Come non ci disperavamo quando le cose andavano male, così adesso non ci entusiasmiamo“.

Un approccio più idoneo al problema del lavoro, il più importante in Italia. Senza ottimismi di facciata e senza mistificare i dati (“serve equilibrio nel valutare i dati Istat che sono risultato di interviste telefoniche“, per Rossi) che possono mascherare l’effetto travaso dal lavoro precario a stabile.

Servono interventi pubblici e pochi, per la soluzione dei problemi del lavoro in Sardegna, slogan pubblicitari o, peggio, le tifoserie sugli affari privati dei politici.

2 Comments

  1. Mario Mei

    Eh, sì, a proposito di Soru viene in mente l’avvocato Maralli socialista, cognato del sublime Gian Burrasca, sposatosi in una chiesina del contado contro ogni suo credo politico tanto da meritarsi sul giornale il titolo di “libero pensatore in città e bigotto in campagna”. Della serie “predica bene e razzola male” …

  2. Franco Murgia

    Ciò che ancora (o sempre) non è chiaro e tassativo è la destinazione finale dell’opera. Ciò che sembra accettabile sotto forma di opera da 30 posti di lavoro fissi più 50 stagionali, lo è molto meno se si trasforma nel giro di due o tre anni nell’enclave che già abbiamo conosciuta, per quattro guardiani/giardinieri di seconde case.
    Solo un impegno irrimangiabile di destinazione pùò salvare il “nostro” da un giudizio di “palazzinaro”.

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