Dubbi della Corte dei Conti sul restauro del Colosseo: «Lavori in ritardo e troppe concessioni allo sponsor» [di Tina Lepri]

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Il Giornale dell’Arte, edizione online 11-08-2016. Roma. Dubbi e pesanti critiche della Corte dei Conti sulle operazioni di restauro del Colosseo (25 milioni di sponsorizzazioni del gruppo Tod’s di Diego Della Valle) contenute nell’indagine della Corte sulle “Iniziative di paternariato pubblico-privato nei processi di valorizzazione dei beni culturali nel periodo 2012-2015”-

I magistrati contabili esprimono «Perplessità sotto il profilo dell’economicità dell’operazione» e rilevano «Una situazione di notevole ritardo nell’avvio della nuova fase dei lavori al Colosseo».  Indicano nelle dettagliate pagine «Ritardi nell’avvio dei lavori relativi alla realizzazione di un centro servizi, al restauro dei sotterranei e degli ambulacri, nonché all’adeguamento impiantistico».

Per la Corte dei Conti sarebbero inoltre troppi i vantaggi dell’operazione sia per lo sponsor sia per la «Istituenda associazione “Amici del Colosseo”, di diretta emanazione dello stesso». Decisi i rilievi critici mossi al Mibact nella relazione: «Il finanziamento a carico dello sponsor non tiene conto dei del valore economico del contratto, trattandosi di un monumento di fama mondiale».

Nessun commento dal Ministero dei Beni culturali; reagisce invece, soprattutto sui ritardi nei lavori rilevati dalla Corte dei Conti, il gruppo Tod’s Della Valle che ricorda il recente cambiamento della legge sul codice degli appalti. Per quanto riguarda il centro servizi, Tod’s dichiara: «C’è stato uno slittamento del programma, ma il bando per il lavoro sarà fatto entro il 2016 e l’opera completata entro due anni». «Solo il mese scorso, dice Della Valle, è stato presentato il restauro dei prospetti esterni del Colosseo, ora è partito il bando per gli ipogei», ed entro dicembre dovrebbe esserci l’aggiudicazione per i lavori che inizieranno a primavera.

Al di là dei rilievi della Corte dei Conti, comunque, occorre non dimenticare sia che il contratto tra Tod’s e il Mibact per i lavori di restauro partì cinque anni fa perché il monumento era stato dichiarato a rischio, sia l’assenza (questa sì da colmare presto), di una legge che regoli tutta la complessa materia delle sponsorizzazioni culturali.

 

One Comment

  1. Dario Seglie

    Nihil sub sole novo ! Le grandi sponsorizzazioni sono fatte perché ci guadagni lo sponsor. Non parliamo di Mecenati, qui non c’entrano nulla, ed il Ministero dei Beni Culturali tace, more solito ! Altro che l’Italia della Bellezza, l’Italia umiliata.

    Dario Seglie
    Direttore Museo

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