Autorizzazione ad Eurallumina per la nuova centrale a carbone e ampliamento discarica fanghi [di Confederazione Sindacale Sarda]

fanghi rossi

Oltre un anno fa Eurallumina presentava alla Regione un progetto che prevedeva tra l’altro: la costruzione di una nuova centrale a carbone, l’innalzamento del bacino fanghi rossi fino a 46 m di altezza, lo smaltimento di un quantitativo enorme di ceneri di carbone nel bacino medesimo e dichiarava di non essere in grado di sapere se i nuovi fanghi rossi prodotti sarebbero stati rifiuti pericolosi o non. A fronte di molte e gravi carenze progettuali e delle numerose osservazioni pervenute, la Conferenza dei Servizi richiedeva ben 53 tra integrazioni e chiarimenti progettuali, di cui molti su aspetti qualificanti del progetto.

Ora, dopo un anno la stessa Conferenza dei Servizi si trova a valutare lo stesso progetto rivisto ed aggiornato e pare che l’unico intoppo rimasto per l’approvazione sia di carattere formale (una controversia in tema di competenza paesaggistica tra Stato e Regione). Del nuovo progetto non è dato a sapere nulla.

Escludendo che Eurallumina abbia potuto rinunciare agli aspetti qualificanti del progetto originario (centrale, innalzamento bacino, smaltimento ceneri, ecc.), che renderebbero insostenibile l’iniziativa, pare di capire che la Conferenza dei Servizi, sicuramente pressata dalla politica, si appresta ad approvare un progetto-mostro, solo emendato e migliorato nei dettagli.

Ferma restando l’esigenza di fornire garanzie occupazionali ai lavoratori, ci si domanda come le Istituzioni (Comune di Portoscuso in primis), prima di esprimersi, non sentano il dovere di informare la popolazione, soprattutto locale, in merito a ciò che stanno approvando, altrimenti dobbiamo prendere atto che, il ricatto occupazionale da parte dell’azienda (e/o gli interessi particolari) sono talmente forti che tutti debbono tapparsi il naso e dire si?

Come spesso accade, Eurallumina otterrà ciò che vuole (massimo profitto) e la responsabilità di scelte discutibili avrà un doppio alibi all’interno delle Istituzioni che si palleggeranno la responsabilità: i Tecnici partecipanti alla Conferenza si giustificheranno con le pressioni politiche ricevute (alcune sono plateali sui giornali), la Giunta delibererà l’autorizzazione sulla base di pareri tecnici della Conferenza!

Dobbiamo fare in modo che almeno questa volta ci sia chi vorrà vederci chiaro in questa procedura ed andrà ad analizzare la regolarità di ogni aspetto tecnico e procedurale che ha portato ad approvare (come sicuramente sarà) un progetto quantomeno discutibile, proposto da un’azienda i cui trascorsi non sono certo edificanti.

Forse, con un po’ di lungimiranza, gli stessi sacrosanti obiettivi occupazionali, si potrebbero ottenere obbligando l’azienda a bonificare quanto ha inquinato e non consentendole di proseguire l’attività senza adeguate garanzie di salvaguardia ambientale e sanitaria. Queste garanzie sono dovute non solo ai lavoratori della ex Eurallumina, ma a tutti i lavoratori del territorio che hanno visto rovinato il loro lavoro come i pescatori, gli operatori turistici, gli agricoltori e gli allevatori della zona contigua a Portoscuso.

Allo stesso modo, si garantiscano le popolazioni che abitano i territori interessati, dal punto di vista sanitario ed ambientale.

 

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