Il ritorno di Miss Lucia [di Franco Masala]

lucia

Nel 2000 ebbe il prestigioso Premio Abbiati della Critica musicale italiana per la migliore regia dell’anno «ricreata con ammirevole forza drammatica, seppure attraverso la rinuncia ai tradizionali gesti melodrammatici».

Ripresa con successo nel 2004, torna ora sul palcoscenico del Lirico cagliaritano Lucia di Lammermoor, capolavoro di Gaetano Donizetti, e occorre dire che lo spettacolo regge ancora nonostante a qualcuno possa apparire troppo minimalista, avaro come è di scene e di arredi. I pochi riferimenti teatrali sul palcoscenico permettono di concentrarsi sulla musica, privilegiando dunque il lato drammaturgico dell’opera.

Alcuni momenti sono altamente suggestivi come il mare increspato “che mormora l’eco de’ lamenti” dei due amanti e risulta indimenticabile la panchina onnipresente sul proscenio che sembra testimone muta delle vicende dei protagonisti secondo il tradizionale binomio amore-morte del Romanticismo. E l’affettuoso e sconsolato gesto di Edgardo che si spoglia del suo giaccone per ricomporlo accanto allo scialle, lasciato da Lucia proprio su quella panchina, dà emozioni che valgono più di mille parole.

Dal punto di vista musicale il giovane direttore Salvatore Percacciolo conduce i complessi del Teatro Lirico con mano ferma ma anche con gesto lento che in più momenti frena lo scorrere di un’azione bisognosa di maggior mordente. Fortuna è anche disporre di una finissima arpista come Maria Vittoria De Camillo nel meraviglioso interludio del primo atto; così come del flauto di Riccardo Ghiani che sostiene da par suo la scena della pazzia.

Opportunamente premiata da un applauso lungo e fervido appunto dopo questa grande scena, il soprano Gilda Fiume esce vincente da un confronto temibile con mostri sacri che hanno cantato Lucia anche a Cagliari, con un fraseggio e una vocalità ammirevoli, tali da far ben sperare per futuri traguardi altrettanto impegnativi.

Subentrati a due colleghi indisposti, il tenore Matteo Desole e il baritono Luca Grassi hanno reso con efficacia i loro ruoli con una punta di merito particolare per il giovane tenore sassarese, dotato di un bel timbro di voce da affinare ma già interessante negli esiti attuali.

Tra le seconde parti spicca il bel colore vocale, scuro e potente, del basso Gabriele Sagona, bravissimo anche nell’aria spesso tagliata di Raimondo, confidente e spietato consigliere di Lucia, mentre appare baldanzoso Manuel Pierattelli nel ruolo di Arturo che in genere è appannaggio di tenori più esangui. Gli affidabili Lara Rotili e  Mauro Secci completano efficacemente il cast. Insomma un ritorno decisamente gradito con un successo pieno e convinto.

*Matteo Desole e Gilda Fiume nei ruoli di Edgardo e Lucia (foto di Priamo Tolu)  ©

Lucia di Lammermoor, dramma tragico in due parti (e tre atti).  Libretto do Salvatore Cammarano, dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott. Musica di Gaetano Donizetti

venerdì 5 maggio, ore 20.30 – turno A

sabato 6 maggio, ore 19 – turno G

domenica 7 maggio, ore 17 – turno D

martedì 9 maggio, ore 20.30 – turno F

mercoledì 10 maggio, ore 20.30 – turno B

venerdì 12 maggio, ore 20.30 – turno C

sabato 13 maggio, ore 17 – turno I

domenica 14 maggio, ore 17 – turno E

 

 

Lascia un commento