De Decimomannu, seu bennia [di Bruno Massidda]

sitka

Sitka è una città dell’Alaska, negli Stati Uniti d’America. Venne fondata nel 1799, con il nome di Novo-Arkhangelsk (Новоархангельск cioè Nuova Arcangelo), dal governatore russo dell’Alaska, sotto gli auspici della Compagnia Russo-Americana, una compagnia coloniale semi-ufficiale, fondata in quello stesso anno dallo zar Paolo I. Qui, il 18 ottobre 1867 avvenne la cerimonia di passaggio dei poteri fra l’amministrazione russa ed americana, a seguito del cosiddetto Alaska Purchase. La maggior parte dei russi rimpatriarono, con l’eccezione di qualche commerciante di pellicce e di qualche ecclesiastico ortodosso. Con un’area di 12.461,8 km² (più estesa dell’Abruzzo), Sitka ha la superficie municipale più estesa di tutti gli Stati Uniti; e pur non arrivando a contare 9000 abitanti, Sitka è il quinto centro urbano dell’Alaska.

Suonavo con The Sardinians a bordo della Island Princess, una splendida nave da crociera della P&O, compagnia di navigazione tra le più conosciute nel mondo delle vacanze di qualità. Durante il periodo estivo la nave aveva come sede di partenza Vancouver, meravigliosa città canadese posta nel nord, sul mare atlantico. Da Vancouver si partiva ogni sabato per una crociera che toccava per i sei giorni successivi altrettanti porti di ridenti cittadine canadesi e americane. L’Alaska ha sulle sue coste piccole cittadine che un tempo furono meta dei cercatori d’oro provenienti da tutto il mondo. Juneau, la capitale, ha solo poche decine di migliaia di abitanti, e Skagway poco meno, ed entrambe rimangono meta preferita delle navi da crociera.
La Island Princess faceva sbarco in queste cittadine prima di arrivare al ghiacciaio più famoso, lungo decine di chilometri, il Glacier Bay.Ricordo le decine di visite che facemmo durante la lunga estate. Ogni volta il comandante faceva suonare la sirena in vicinanza del ghiacciaio in modo da provocare per l’ammirazione dei passeggeri ammassati sui ponti la colossale caduta di immensi iceberg che staccandosi dalla parete del ghiacciaio producevano grandi onde capaci di muovere per decine di metri la nostra nave. Oggi tutto questo e’ giustamente e severamente proibito.

Il giorno dopo la sosta a Glacier Bay l’Island Princess arrivava a Sitka, posta su un promontorio frastagliato su cui dominavano le famose Aquile reali, quelle con il capo bianco neve e lo sguardo truce presenti anche sulla bandiera americana. Noi musicisti avevamo il tempo per andare in giro alla ricerca di posti strani o negozi in cui comprare le t-shirt con il nome della città. C’era il bar preferito con un paio di tavoli da biliardo e la barman sempre sorridente dove mentre si giocava si sgranocchiava pezzetti di carne secca sorseggiando la birra locale, e poi il ristorantino che proponeva piatti di carne di cervo o capriolo gustosissimi. Dalle sue finestre luminose uno poteva immaginarsi la vista del fiordo ricoperto di ghiaccio, come sarebbe apparso durante il freddo inverno.

Un giorno mi spingo un poco più lontano dal centro alla ricerca di qualche negozio che offra oggetti interessanti da portare come regalo ai miei. Girato l’angolo verso il fiordo vedo le vetrine di un negozio pieno di piccoli oggetti d’arte locale fatti con ossa di balena o denti di tricheco. Il campanello posto sulla porta avvisa il mio arrivo. Entro guardingo guardandomi intorno curioso. Non mi si avvicina nessuno. Sento delle voci che vengono dal fondo del locale e mi avvio per parlare con il proprietario e farmi magari consigliare qualche oggetto interessante. Mentre mi avvicino sento una voce femminile che parla in inglese con un accento che mi ricorda qualcosa.

Superato un bancone vedo una signora con capelli corvini e di statura minuta che parla con un cliente mostrandogli qualcosa. Avvicinatomi ancora capisco cosa è che mi suona familiare. Aspetto che si allontani dal cliente e finalmente le chiedo:“ de aundi beniri fustetti ? “Lei mi guarda sorpresa, e poi sorridente risponde: “ De Decimomannu, seu bennia, mi seu coiara cund’unu militari americanu e seu accabbara in Alaska ! “

*Musicista

One Comment

  1. Raffaele Deidda

    Questi decimesi! Un fatto analogo è capitato a me lo scorso anno nella fredda Islanda: Il titolare del ristorante “Piccola Italia” specializzato in culurgionis di ricotta, incontrato a Reyakivik, è di Decimomannu. Fra l’altro mio ex compagno di scuola alle elementari.

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