Addio a Claudio Abbado [di Franco Masala]

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Un giorno soleggiato di quasi mezzo secolo fa. L’opportunità di saltare un giorno di scuola. E, invece, Brahms e Prokof’ev per gli studenti del Liceo classico “Dettori” e, quindi, l’incontro con la grande  musica e con un giovane direttore, poco più che trentenne ma già carismatico: Claudio Abbado. Dopo molti decenni, oggi piangiamo il grandissimo maestro, l’autorevole didatta, il senatore a vita, nel ricordo delle note scaturite dalla sua bacchetta e dal suo talento.

E riaffiorano le serate indimenticabili che rimangono tra i momenti indelebili della memoria di uno spettatore. La Cenerentola rossiniana del Maggio Fiorentino 1971 con la regia di Jean-Pierre Ponnelle. Ancora il Rossini ritrovato del Viaggio a Reims di Pesaro 1984 con un cast all stars. Il Mahler intenso nella cornice dorata del Grosser Musikvereins-Saal di Vienna 1985.

E poi l’impegno civile del Maestro con autorevoli personaggi quali Maurizio Pollini e Renzo Piano fino alla richiesta di alberi da piantare e non ottenuti come ricompensa “naturale” per il suo ritorno sul podio scaligero. Ancora l’attività didattica per la formazione di orchestre di giovani, divenute poi certezze nel panorama musicale europeo.

Infine, l’ultima apparizione cagliaritana del 2009 con l’orchestra Mozart, appunto una delle sue creature. Fortunatamente rimangono dischi e video a perpetuarne l’arte e la maestria ma oggi il mondo della musica (e non solo) è più povero. Sit tibi terra levis, Magister.

 

4 Comments

  1. Felice Todde

    Ho sentito Claudio a Cagliari nel ’64 e l’ho conosciuto personalmente a gennaio del ’68 a Roma, incontrandolo poi più volte nel ’69 e nel’70 a Milano e a Salisburgo, poi in Sardegna e altrove. L’ho sentito dirigere varie volte e in vari luoghi. Dopo la malattia c’eravamo un po’ persi di vista, l’ho rivisto a Cagliari con la “Mozart”. Credo che il male gli avesse dischiuso nuovi orizzonti e nuove profondità interpretative, per cui la “bravura”, che aveva sin da ragazzo, passava in secondo piano. Abbiamo perso una delle (poche) cose preziose del nostro tempo.

  2. Luisa Marini

    E’ proprio come dice Franco Masala, da oggi il modo della cultura, ed in
    particolare della musica è più povero.
    Aspettiamo di conoscere cosa si farà al Teatro Lirico di Cagliari per celebrare Claudio Abbado, sommo Maestro di musica e di vita.

  3. LANFRANCO

    IL MIO RICORDO DEL GRANDE MAESTRO CLAUDIO E’ LEGATO AGLI ANNI 70 ALLA SUA FORMIDABILE E INDIMENTICABILE PERFORMANCE ARTISTICA AL TEATRO ALLA SCALA (ERO FRA I FORTUNATI PRESENTI) IN OCCASIONE DELLA SUA PRESTIGIOSA DIREZIONE DEL SIMON BOCCANEGRA E SUCCESSIVAMENTE AGLI 90 ALLORQUANDO EBBI ANCORA OCCASIONE DI INCONTRARLO GRAZIE AD UN CARISSIMO AMICO IN SARDEGNA NELLA SUA VILLA DI TRAMARIGLIO (ALGHERO). PERSONA DI ECCELSA LEVATURA CULTURALE E E MUSICALE MI COLPI’ PER LA SUA GENTILEZZA E AFFABILITA’ E SOPRATTUTTO PER LA SUA SENSIBILITA’ E NOBILTA’ D’ANIMO E PER LA PROFONDA DEDIZIONE ALL’ ARTE TEATRALE E ALLA MUSICA DELLA QUALE HA FATTO LA SUA PRINCIPALE RAGIONE DI VITA.

  4. rosanna cadeddu

    preziose parole e sentimenti da parte di Franco nei confronti di un Grande!

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