La strana coppia [di Franco Masala]

Sancta Susanna - Anastasia Boldyreva (Clementia) Coro del Teatro Lirico di Cagliari

Capolavoro riconosciuto del versante musicale del Realismo l’una, documento dell’Espressionismo tedesco l’altra: sono Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni (1890) e Sancta Susanna di Paul Hindemith (1921-22), ora in scena al Teatro Lirico di Cagliari. Se la popolarità della prima è tale da esimerci da qualunque commento che non sia un richiamo alla sua perfetta tenuta teatrale, è invece interessante soffermarsi sull’opera di Hindemith, musicista non molto frequentato (1895-1963).

A Cagliari si contano almeno quattro edizioni del suo balletto I quattro temperamenti, su coreografia di George Balanchine, tutte negli anni ’80 del secolo scorso, e la “recita per ragazzi” Costruiamo una città (Wir bauen eine Stadt) rappresentata dagli allievi del Conservatorio di musica nel 1981. Poi nient’altro tranne qualche rarissimo pezzo nei brani concertistici.

Ecco allora l’occasione per approfondire la conoscenza di questo compositore attraverso un’opera breve ma significativa come Sancta Susanna. Al di là del tema scabroso che la contraddistingue e che fu causa, più volte, di polemiche e di scomuniche (!), risalta decisamente l’atmosfera notturna e “profumata” che emana fin dall’inizio dei 25’ scarsi della sua durata.

La fantasia timbrica di flauto, celesta, ottavino nell’introduzione cede poi al ritmo drammatico del racconto di Suor Klementia e all’incalzare parossistico e sempre più sensuale della scena finale per una musica di grande interesse e coinvolgimento, condotta in modo estremamente efficace dal direttore Marco Angius, a suo totale agio nel repertorio moderno.  Lo stesso Angius è parso, invece, meno convinto della musica di Mascagni, a causa di una lettura che è sembrata rinunciare a trovare qualche finezza che pure Cavalleria rusticana contiene.

Era particolarmente attesa la messinscena di Gianfranco Cabiddu, aureolato dai recenti successi cinematografici, alle prese con due opere molto differenti (nonostante Guido Barbieri abbia trovato diversi punti di contatto nella presentazione del foyer). La vicenda di Hindemith è stata resa con efficacia anche durante le scene più audaci grazie alla recitazione convincente delle interpreti sotto la presenza oppressiva del cielo scuro, parzialmente illuminato soltanto nella parte finale, peraltro senza speranza.

Bravissima la Klementia di Anastasia Boldyreva (anche ottima e avvenente Lola in Mascagni) mentre la protagonista, Tanja Kuhn, è parsa appropriata come interprete e come cantante, anche se talvolta sovrastata dall’orchestra. Molto brava Tiziana Carraro (la vecchia suora e poi Mamma Lucia in Mascagni).

Ben più articolata naturalmente la regia di Cavalleria rusticana che Cabiddu ha ambientato nei paesaggi minerari nostrani. La scelta funziona anche se, come molti registi cinematografici, Cabiddu tende a riempire la scena con presenze non necessarie quasi che la musica non dicesse già tutto.

Tutta l’introduzione iniziale per orchestra viene commentata da un film d’epoca che ha un senso come antefatto mentre appare molto più discutibile mostrare il lavoro delle cernitrici e dei minatori durante la mattina di Pasqua. Va bene lo sfruttamento dei lavoratori ma almeno in quel giorno si spererebbe in una stasi, come peraltro indica chiaramente il libretto.

È dunque molto più riuscito il coup de théâtre del pozzo minerario durante l’intermezzo mentre è altrettanto discutibile il Cristo morto durante s’incontru con la Vergine. In realtà Cristo deve essere risorto e il canto lo rimarca senza dubbi.

Molto brava, Tiziana Caruso ha una linea di canto elegante che supera con tranquillità certi eccessi, talora presenti nel ruolo di Santuzza. Finalmente a suo agio nel repertorio più congeniale alla sua vocalità è Marcello Giordani quale Turiddu. Sebastian Catana è giustamete trucido e la sua interpretazione risulta particolarmente riuscita nel duetto con Santuzza.

In entrambe le opere le scene di Benito Leonori concorrono opportunamente alla resa dello spettacolo come i costumi di Marco Nateri che in Cavalleria citano e reinterpretano i costumi sardi della festa con ottimi risultati. Orchestra e coro soddisfacenti.

*Foto di Priamo Tolu

Sancta Susanna – Opera in un atto – Libretto August Stramm, dal dramma Sancta Susanna. Ein Gesang der Mainacht di August Stramm –  Musica Paul Hindemith- Esecuzione in lingua originale tedesca con sopratitoli in italiano

Cavalleria rusticana- Melodramma in un atto – Libretto Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, dalla novella omonima di Giovanni Verga- Musica Pietro Mascagni- .

Teatro Lirico di Cagliari

venerdì 18 maggio, ore 20.30 – turno A

sabato 19 maggio, ore 19 – turno G

domenica 20 maggio, ore 17 – turno D

martedì 22 maggio, ore 20.30 – turno F

mercoledì 23 maggio, ore 20.30 – turno B

venerdì 25 maggio, ore 20.30 – turno C

sabato 26 maggio, ore 17 – turno I

domenica 27 maggio, ore 17 – turno E

Le recite per le scuole che prevedono l’esecuzione in forma completa di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, della durata complessiva di 75 minuti circa, sonomartedì 22 maggio alle 11giovedì 24 maggio alle 17 (speciale famiglie e associazioni)venerdì 25 maggio alle 11martedì 29 maggio alle 11mercoledì 30 maggio alle 11 e giovedì 31 maggio alle 11

Lascia un commento