Migranti, la retorica dell’accoglienza è perdente: per il M5S e la sinistra la vera sfida è sulle politiche di integrazione [di Vito Biolchini]

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Se non fosse che il clima in Italia sta diventando sempre più pesante, tra le crescenti e inaccettabili sparate verbali di Matteo Salvini e le vergognose copertine dell’Espresso, ci sarebbe quasi da ringraziarlo il ministro degli Interni. Il motivo? Averci ricordato con il suo atto dimostrativo (perché questa alla fine è stata la vicenda dell’Aquarius, solo un atto dimostrativo) che la questione dei migranti in Italia non si può ridurre al problema della prima accoglienza, su cu invece si è appiattita ogni retorica narrazione che in questi anni è arrivata da sinistra.

Come dice bene Vindice Lecis nel post “Oltre l’accoglienza: che cosa fanno i 640mila migranti sbarcati in Italia? Il traffico di esseri umani e l’enfasi no-border che alimenta il razzismo”:   Questi seicentomila esseri umani sono oggi fantasmi che vagano nel nostro Paese senza un lavoro e un futuro. Moltissimi finiscono sfruttati da chi vuole abbassare le tutele e lucrare. Non basta dunque sventolare l’accoglienza, spesso paravento di comodo per ingrassare spregiudicati appaltatori.

E ancora: Per battere il traffico e di conseguenza il razzismo che sta crescendo, bisogna dissolvere l’illusione che, per garantire l’accoglienza e l’integrazione, sia necessario essere solo pietosi, aperti e tolleranti. No, non basta. È un grave, gravissimo errore limitarsi a un atteggiamento compassionevole, quando invece servono i servizi che funzionino e quartieri bonificati dal degrado e, finalmente, accoglienti. La sinistra è prigioniera, paralizzata, dell’enfasi no-borders, dei confini aperti per tutti che ha portato nelle mani della Lega e dei 5 Stelle milioni di italiani poveri e spaventati.

Se anche Salvini dovesse chiudere sempre tutti i porti italiani, centinaia di migliaia di migranti sarebbero comunque in Italia in attesa di politiche di vere integrazione che ancora non si sono viste, nonostante i ripetuti appelli lanciati in questi anni da chi dalla parte dei migranti è sempre stato veramente.

È su questo fronte che ora, se vogliono dare un senso al loro essere alternativi alla politica della Lega, la sinistra (a livello locale) e il Movimento Cinquestelle (a livello governativo) devono impegnarsi. Perché Salvini ora alzerà il tiro: dopo aver toccato con innegabile successo il tema degli arrivi, si scatenerà contro i diritti dei migranti che sono già in Italia.

Questa sarà la vera partita da affrontare. Senza cedimenti. Perché sul caso Aquarius si è fatta a sinistra una cagnara eccessiva che rischia di distrarre tutti coloro che non si riconoscono nella politica della Lega dalle future contrapposizioni che saranno molto più nette e pesanti. Ripeto, la vera partita ora si giocherà sulle politiche di integrazione, meno su quelle degli arrivi, dove l’insipienza degli ultimi governi ha consentito a Salvini di registrare un enorme successo politico col minimo sforzo.

Ora si sta aprendo una nuova fase. E se il Movimento Cinquestelle non vorrà nuovamente correre il rischio di essere fagocitato dalla Lega, dovrà proporre in tempi rapidi una linea chiara e diversa sul tema dell’integrazione, dove poco o nulla in questi anni è stato fatto. Come nei maggiori paesi europei, anche in Italia per i migranti servono lavoro, diritti, regole certe: il tempo è arrivato.

 

 

One Comment

  1. umberto cocco

    Non mi convincono tutti questi distinguo, anche se vengono da gente di sinistra, come Freccero. Vedo molta sinistra sbandare, in odio al Pd, spesso, in omaggio alla logica che ci sarebbe ben altro da fare. O che Minniti non poteva che produrre Salvini, “e adesso tenetevelo….”. Mi sembra il momento delle scelte nette. Da che parte si sta, in queste ore. Consiglio la lettura di un commento di Domenico Quirico sulla prima pagina della “Stampa” di oggi. “Esiste un universo del rifiuto, fermo, cristallizzato come una specie per cui la fase della evoluzione si è chiusa. Ebbene di fronte a loro il manicheismo è permesso, obbligatorio”, vi si legge. E ancora: “Sono chiusi, per loro i giochi sono eternamente fatti. Di fronte a tutto questo bisogna a un certo punto esimersi dallo sforzo di interpretare, capire, modificare. Si può solo, risolutamente, passare dall’altra parte. La Migrazione li ha fatti emergere, con strepiti e urla. Loro di là. E di qua gli altri…” “Quelli che credono, obbligatoriamente, nell’unico diritto che non è sminuzzabile in codicilli, che non si può diluire con l’acqua degli azzccagarbugli: il diritto dell’uomo astratto, di sopravvivere, di fuggire, di essere libero”.
    E quanto al Movimento 5stelle, l’illusione che si trattasse di un movimento che impediva la deriva a destra dell’Italia, dovrebbe essere già finita. Ha portato verso destra anche qualche vaga pulsione di sinistra, temo.

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