Tutto Dalí online [di Montse Aguer e Carme Ruiz]

Dali

 Il Giornale dell’Arte numero 388, luglio 2018. Completato e disponibile gratuitamente in rete il catalogo ragionato dei dipinti dell’artista catalano a cura della Fundació Gala-Salvador Dalí. L’opera pittorica ad olio di Salvador Dalí (1904-89) è oggi interamente consultabile nel sito della Fundació Gala-Salvador Dalí: www.salvador-dali.org. Un lavoro considerevole, frutto di diciassette anni di ricerche e indagini, durante i quali il gruppo di esperti responsabile del catalogo ha esaminato, confrontato e autenticato oltre mille dipinti dell’artista di Figueres.

Il progetto del catalogo ragionato nasce nel 2000 e vede la luce nel 2004, centenario della nascita di Dalí, con la pubblicazione di 267 opere del periodo 1910-1929. Fino a quel momento non esisteva alcun lavoro di riferimento e nessuno studio aveva affrontato l’opera del pittore con rigore scientifico. La scelta di pubblicare il catalogo online, modalità ancora poco diffusa nel 2000, a suo tempo era stata una scommessa. Era stata proposta soprattutto per i vantaggi che offriva nell’aggiornamento delle informazioni. Oggi è uno strumento indispensabile per i proprietari delle opere e per il mercato dell’arte, poiché rappresenta una garanzia di autenticità delle opere che entrano a farne parte.

A dicembre 2017, con la pubblicazione online del quinto segmento, 233 dipinti del periodo 1965-1983, è stata completata la catalogazione del corpus dell’opera pittorica. Il catalogo è stato rinnovato e si presenta con una grafica pulita e ben fruibile. L’equilibrio tra i contenuti e gli elementi grafici offre al lettore una navigazione molto piacevole.

La visualizzazione a mosaico dell’elenco delle opere consente l’immediato riconoscimento del quadro e permette uno sguardo globale sul persorso artistico di Dalí. La scheda tecnica consente poi di incrociare altre informazioni del catalogo e di arrivare alle stesse informazioni da diversi punti di ricerca. Uno strumento dunque completo, rigoroso, scientifico, che offre anche una gratificante esperienza di navigazione.

Ricerca scientifica e investigativa. Barcellona, 1922, Galeries Dalmau: Salvador Dalí quasi diciottenne partecipa al Concorso-esposizione di opere d’arte originali di studenti organizzato dalla Asociación Catalana de Estudiantes. Riceve il premio dal rettore dell’Università per il dipinto «Mercado». Barcellona, 1925, Galeries Dalmau: prima mostra personale di Salvador Dalí. Tra le opere esposte è elencata «Figura de perfil».

Entrambe le tele citate appartengono al periodo di formazione di Dalí e vennero pubblicate nei giornali dell’epoca. Ognuna di esse era nota solo attraverso un’immagine. L’ubicazione attuale di «Mercado» è ignota, non conosciamo la sua storia né le sue dimensioni esatte. «Figura de perfil» invece dopo anni di ricerche è stata rintracciata e ora è nella collezione della Fondazione.

Questo è solo un esempio della principale difficoltà riscontrata nel corso della catalogazione: l’identificazione e la localizzazione delle opere. Non è stato facile infatti orientarsi fra quelle che erano state esposte nelle mostre e quelle che erano state dipinte per privati. Un lavoro di ricerca lungo e minuzioso, nel quale le informazioni accumulate sono state oggetto di confronto, con conclusioni non sempre soddisfacenti.

In alcuni casi la ricerca è finita su un binario morto, in attesa di nuovi indizi che permettessero di riprendere l’indagine e risolvere l’enigma. L’accesso agli archivi e alla documentazione non è sempre stato facile e agevole, nonostante la Fondazione conservi gli archivi personali di Dalí. Il periodo dal 1940 al 1948, quando Dalí aveva vissuto e lavorato negli Stati Uniti, si è rivelato uno dei più complessi e ardui da indagare.

Un altro esempio è il dipinto a olio «Muchacha de Figueres». Nella sua autobiografia, Vita segreta di Salvador Dalí, l’artista racconta di averlo mostrato a Picasso durante il suo primo viaggio a Parigi, nel 1926, e di aver ricevuto la sua approvazione. Negli ultimi anni di vita nella Torre Galatea, dal 1986 al 1989, l’artista aveva espresso più volte ad Antonio Pitxot (amico di tutta la vita e direttore del Teatro Museo su incarico dello stesso Dalí) e a Montse Aguer, il desiderio di poter vedere quel dipinto nel suo museo, perché lo riportava alla sua giovinezza e alle atmosfere della sua città natale.

Dal 1994, anno della mostra «Dalí giovane», la Fondazione si è messa sulle tracce del dipinto per acquistarlo, non senza lunghe trattative. Grazie all’insistenza dell’artista, oggi tutti possono ammirare l’opera nella Sala del Tesoro del Teatro-Museo.

Non è facile sapere dove sono ubicati attualmente tutti i dipinti di Dalí, così come non lo è determinarne la provenienza e la serie dei proprietari. Per scoprirlo la Fondazione collabora con istituzioni, musei, case d’asta, e, dove è possible, con i proprietari presenti e passati delle opere. Fondamentale è poi l’indagine relativa alle mostre in cui i quadri sono stati esposti. Infine, l’analisi tecnica è indispensabile per determinare l’autenticità di un’opera.

Tutti i dipinti in un clic. La consultazione dei mille quadri di Dalí è disponibile gratuitamente in quattro lingue: catalano, spagnolo, francese, inglese. La navigazione nel catalogo dispone di un motore di ricerca interno, con cinque sezioni cronologiche e l’indice delle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo che conservano opere dell’artista. Le informazioni raccolte su ciascun dipinto sono suddivise in dodici voci: immagine, titolo, data, tecnica, supporto, dimensioni, firma e iscrizioni, localizzazione, provenienza, osservazioni, esposizioni, bibliografia.

Il percorso online offre anche informazioni sugli esordi dell’artista, tra il 1910 e 1914, e sui materiali pittorici da lui utilizzati. Vi sono inoltre notizie in merito ai suoi interessi durante il periodo di formazione e sul passaggio al Surrealismo. Si possono scorrere e studiare le opere a cui l’artista deve la sua affermazione a livello internazionale e quelle che ne descrivono il percorso verso il classicismo, in cui sono protagoniste scienza e religione; o scoprire come nel periodo della sua maturità, dal 1965 al 1983, al centro dell’attenzione artistica e intellettuale di Dalí vi siano il castello di Púbol e il Teatro-Museo.

Work in progress. Per la prima volta è visualizzabile la produzione degli ultimi anni di vita, ispirata in buona parte dai grandi maestri, Michelangelo e Velázquez in particolare. La consultazione del catalogo avviene attraverso il sito ufficiale della Fondazione: da qui è possibile accedere alle schede con un motore di ricerca o navigare tra i diversi periodi della produzione daliniana.

Tutte le schede sono ovviamente suscettibili di cambiamenti sulla base degli aggiornamenti portati dallo studio e dalla ricerca e sulla progressiva riemersione di opere in collezioni private. In questi casi vengono confrontate le informazioni e, quando necessario, si procede alla revisione della scheda. Le verifiche non cessano mai in un succedersi continuo di rimandi: un work in progress appassionante nel quale il catalogo ragionato dei dipinti di Salvador Dalí assurge allo status di un progetto dotato di vita propria che continua nel tempo.

Montse Aguer
direttrice dei Musei Dalí e del catalogo ragionato dei dipinti di Salvador Dalí
Carme Ruiz
capo curatrice della Fundació Gala-Salvador Dalí e coordinatrice del catalogo ragionato dei dipinti di Salvador Dalí

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