Murales 50 anni dopo [di Franco Masala]

piazza rep

Nel 2018 appena trascorso sono caduti diversi anniversari, variamente ricordati con una frequenza particolare riguardante il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, il 70° della Costituzione e il 50° del Sessantotto.

C’è però anche un altro richiamo significativo e cioè il 50° anniversario dei murales realizzati inizialmente a San Sperate e poi dilagati in tutta la Sardegna così da fornire la misura del fenomeno, declinato in molti centri dell’isola in modo spesso differente.

Se a San Sperate Pinuccio Sciola auspicava la possibilità di esprimersi per tutti e un modo per fare uscire l’arte da un contesto museale e quindi colto, a Orgosolo la politicizzazione dei murales ha chiamato in causa di volta in volta la crisi della pastorizia, l’industrializzazione, la militarizzazione, fino a diventare potente mezzo di comunicazione anche attraverso le scritte esplicative di corredo alle figure.

La presenza di artisti messicani e dell’America Latina in Sardegna e lo scambio di esperienze e di temi con gli artefici sardi hanno spesso accompagnato la grande stagione dei murales che pian piano da fenomeno “spontaneo” hanno cominciato a richiamare un interesse di tipo intellettuale e artistico che per certi versi ha snaturato le esperienze, portandole nell’alveo di una tradizione colta. In realtà né arte veramente popolare né arte veramente sarda con grandi limiti nei confronti di un’apertura verso quanto si faceva fuori.

Il risultato sono la fioritura di murales in centri come Villamar, Tinnura, Fonni, Sennariolo, San Gavino Monreale in una diffusione selvaggia ch ha reso il fenomeno ben poco originale, talvolta ripetitivo e con una gara tacita a lasciare il proprio segno che non a caso ha sostituito gli esempi originari non firmati né rivendicati.

Si può anche sostenere che nonostante il fenomeno sia divenuto di rilevanza regionale il muralismo abbia oggi perso di senso dal momento che non è più inserito nel contesto iniziale sia dal punto di vista sociale che da quello comunicativo. E la street art è ormai diffusa altrettanto quanto il graffitismo che sono però evidentemente un’altra storia.

Dell’argomento si parlerà venerdì 11 gennaio alle ore 18.50 in occasione della V edizione della Notte nazionale del liceo classico 2019. Liceo classico “G. M. Dettori”  Aula di Fisica Via Cugia, 1 Cagliari ore 18.50

*Cagliari, piazza Repubblica. Murale di Pinuccio Sciola, cancellato. Foto di Franco Masala ©

**Notte nazionale del liceo classico 2019 Cagliari  Liceo “G. M. Dettori”

Lascia un commento