Una lite per orientare la Sardegna [di Antony Shugaar]

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The New York Times 14 febbraio 2014. Nella corsa alle elezioni del governatore della Sardegna di questa domenica, c’è stato un notevole scambio tra il Presidente uscente e il candidato al terzo posto, Michela Murgia, una candidata indipendente ritenuta con poche possibilità di vittoria.

Scontri efferati sono tipici in dirittura d’arrivo di ogni elezione, e ciò determinerà la direzione che la Sardegna, un’isola regione autonoma con cultura ed identità proprie, prenderà nei prossimi cinque anni. Ci sono sul tavolo le proposte per istituire una zona franca e il governatore in carica è sotto processo per illeciti. Ma la cosa più importante di tutte: questa competizione irregolare a tre vie contrappone Ugo Cappellacci, membro in carica del recentemente rifondato partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia, contro Francesco Pigliaru, un rappresentante del Partito Democratico di centro-sinistra, che lo sta pedinando da vicino, e la sig.ra Murgia, la vera outsider.

La signora Murgia, una scrittrice di best-seller e candidata politica per la prima volta, ha usato la sua pagina di Facebook per denunciare il signor Cappellacci, come lo “Schettino della politica sarda.” Schettino è un nome immediatamente riconoscibile a qualsiasi italiano. Gli americani  necessiteranno solo di una piccola richiesta di conferma prima di borbottare: “Oh, quello!” Lui è l’ex capitano della nave da crociera Costa Concordia, ora sotto processo per aver abbandonato la nave che affondava. In questo scambio, la signora Murgia diventa quell’altro, il Capitano della Guardia Costiera italiana che notoriamente ha gridato a Schettino di tornare sulla nave. Quello che la Murgia voleva dire con la sua comparazione era: “Mi permetta di prendere il timone.”

E’ stato certamente un duro attacco, soprattutto in considerazione dell’assetto dell’isola teatro delle elezioni, dove le navi sono un’ancora di salvezza fondamentale. Inoltre, vi è un ceppo costante di eccezionalità sarda. L’isola può essere ufficialmente una parte d’Italia, ma si considera una nazione separata. Ha dato all’Italia figure notevoli, sia politici che intellettuali. Il filosofo politico Antonio Gramsci, il premio Nobel Grazia Deledda (la seconda donna a vincere il premio per la letteratura), il leader del Partito Comunista Enrico Berlinguer e il Presidente del Consiglio uscente, Enrico Letta (da parte materna). Realisticamente la Sardegna è l’Irlanda d’Italia, con il suo politicare intenso e vivace.

Eppure, era la risposta del governatore che stonava. Interrogato sull’argomento in un programma radiofonico di scherzi politici, risponde: “E’ bizzarro che lei, che è la Costa Concordia della politica, chiami me Schettino.”

Interrogato ulteriormente da uno dei due moderatori, il signor Cappellacci ha spiegato il riferimento: “Beh, prima di tutto, quando si tratta di stazza, lei sicuramente ha tutto.” Anche se è un programma radiofonico, ci sono riprese video, e subito dopo l’affermazione del governatore due musiciste hanno scosso la testa e fatto delle smorfie quasi simultaneamente. L’Italia in generale ha avuto la stessa reazione. Il Corriere della Sera, uno dei più importanti quotidiani del Paese riferisce di un clima politico ” Decisamente non oxfordiano ” – non certo il clima di un dibattito di Oxford.

Rispondere alle accuse di codardia politica e incompetenza chiamando l’accusatore “grasso” ha colpito più di un osservatore come tipico dello stile di Forza Italia, e credo non sia un caso che il signor Cappellacci abbia recentemente abbandonato il leader ribelle del movimento di Berlusconi Angelino Alfano e si sia spostato più vicino a Il Cavaliere, titolo con il quale Berlusconi è stato a lungo conosciuto. (“Il Cavaliere” significa “cavaliere” e si riferisce al conferimento di uno status “cavalleresco” del settore industriale in Italia. Poiché il termine connota anche cavalleria, sembra sia stato ritirato in mezzo alla scelleratezza di tutti i bunga bunga degli ultimi anni). Al contempo dell’elezione, Berlusconi si trova ad affrontare un nuovo processo per corruzione di un avversario politico.

La signora Murgia è uno scrittore di successo (il suo primo romanzo, ” Il mondo deve sapere , ” si basa sulle sue esperienze di lavoro in un call center e ne è stato tratto un film) che ha raccontato al suo editore del libro – per suo disappunto – che il suo primo amore è stata la politica.

È interessante notare che i sondaggi mostrano che mentre il governatore uscente è in testa per il riconoscimento del nome, la signora Murgia è la prima nella fiducia degli elettori. Purtroppo, il riconoscimento del nome è probabile possa battere la fiducia, ahinoi.

Come spesso accade in Italia, dietro la zuffa ci sono questioni che sono reali e tutt’altro che chiare. Il Signor. Cappellacci è stato multato di quasi $ 15 milioni per aver dato vita ad una flotta di traghetti di proprietà della Sardegna che fanno servizio con la terraferma. Le quattro principali flotte di traghetti sono state anch’esse multate con un importo analogo per truffa nei prezzi. Ma è stato lo stile decisamente non oxfordiano dell’attacco del signor Cappellacci che, ammende e illeciti a parte, è sembrato causare più indignazione.

Eppure, forse il punto più importante ha a che fare con il più famoso residente dell’isola. Come i Medici, che erano grandi mecenati delle arti, ma anche plutocrati e dittatori, Berlusconi svolge grande parte della sua attività politica fuori dalle sue case. Una di queste è poco fuori Milano e un’ altra –  in un luogo di vacanza lussuoso – è in Sardegna. Ed è proprio questa mescolanza promiscua di potere personale e politico che è così sottilmente sovversivo. Se il signor Cappellacci vincesse e Berlusconi fosse posto agli arresti domiciliari, come pare molto probabile, il governatore della Sardegna diverrebbe il secondino della prigione dell’ex Presidente del Consiglio?

*Traduzione di Veronica Rosati

 Testo originale

A Fight to Steer Sardinia [by Antony Shugaar]

In the run-up to this Sunday’s election for governor of Sardinia, there was a noteworthy exchange between the incumbent governor and the third-place candidate, Michela Murgia, a dark-horse independent not widely expected to win.

Sharp clashes are typical in the homestretch of any election, and this one will determine the direction that Sardinia, an autonomous island region with a distinctive culture and identity, takes in the next five years. Proposals are on the table to establish a business-friendly tax-free zone, and the incumbent governor is on trial for malfeasance. But most important of all, this uneven three-way contest pits Ugo Cappellacci, an incumbent member of Silvio Berlusconi’s newly refounded Forza Italia party, against Francesco Pigliaru, a representative of the center-left Democratic Party, who is tailing him closely, and Ms. Murgia, a long-shot scrappy outsider.

Ms. Murgia, a best-selling novelist and first-time political candidate, used her Facebook page to denounce Mr. Cappellacci, as the “Schettino of Sardinian politics.” Schettino is a name instantly recognizable to any Italian, and one that Americans will need only slight prompting before muttering, “Oh, that guy.” He is the former captain of the cruise ship Costa Concordia now facing trial for abandoning the sinking vessel; in this exchange, Ms. Murgia becomes that other guy, the Italian Coast Guard captain who famously shouted for Captain Schettino to get back on the ship. What Ms. Murgia was saying with her comparison was, “Allow me to take the helm.”

It was unquestionably a harsh attack, especially given the election’s island setting, where ships are a crucial lifeline. Moreover, there is an abiding strain of Sardinian exceptionalism. This island may officially be a part of Italy, but it thinks of itself as a separate nation. It has given Italy notable figures, both political and literary: the political thinker Antonio Gramsci, the Nobel laureate Grazia Deledda (the second woman to win the prize for literature), the Communist Party leader Enrico Berlinguer and the departing prime minister, Enrico Letta (on his mother’s side). In a very real way, Sardinia is Italy’s Ireland, right down to its intense and colorful politicking.

Still, it was the governor’s response that stood out. Asked about it on a political shock-jock radio show, he replied, “It’s odd that she, who is the Costa Concordia of politics, should call me Schettino.”

Questioned further by one of the two bantering moderators, Mr. Cappellacci explained the reference: “Well, first of all, when it comes to tonnage, she’s certainly got it all.” Though it’s a radio show, there’s video footage, and immediately after the governor’s response two female musicians in the background did almost simultaneous head-rolls and grimaces. Italy at large had much the same reaction: Il Corriere della Sera, one of the country’s largest papers, referred to a political atmosphere that was “decisamente non oxfordiano” — certainly not the climate of an Oxford debate.

To reply to accusations of political cowardice and incompetence by calling one’s accuser fat struck more than one observer as typical of the Forza Italia style, and I believe it is no accident that Mr. Cappellacci has recently abandoned the rebellious Angelino Alfano-led wing of the Berlusconi movement and moved closer to Il Cavaliere, as Berlusconi was long known. (“Il Cavaliere” means “knight” and refers to the conferring of “knighthoods” of industry in Italy; since the term also connotes chivalry, it seems to have been retired among all the bunga bunga lewdness of recent years.) As the election takes place, Mr. Berlusconi is facing a new trial for bribing a political opponent.

Ms. Murgia is a successful writer (her first novel, “The World Needs to Know,” is based on her own experiences working in a call center and was made into a movie) who has told her book editor — to that editor’s chagrin — that her first love is politics. Interestingly, polls show that while the incumbent governor leads in name recognition, Ms. Murgia is first in voter trust. Unfortunately, name recognition is likely to beat trust, hands down.

As is so often the case in Italy, behind the dust-up are issues that are both real and anything but clear-cut. Mr. Cappellacci was fined nearly $15 million for starting a Sardinian state-owned fleet of ferry boats offering service to the mainland; the four leading ferry fleets were also fined a similar amount for price gouging. But it was the decidedly non-Oxfordian style of Mr. Cappellacci’s attack that, fines and malfeasance aside, seemed to prompt the most indignation.

Still, perhaps one of the most important points has to do with the island’s most famous resident. Like the Medici, who were great patrons of the arts but also plutocrats and dictators, Mr. Berlusconi does a great deal of his political business out of his homes, one of which is outside Milan and another — an opulent vacation place — is on Sardinia. And it is this promiscuous mixing of personal and political power that is so subtly subversive. If Mr. Cappellacci wins and Mr. Berlusconi is confined to house arrest, as seems very likely, will the governor of Sardinia become the former prime minister’s accommodating prison warden?

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