Due matrimoni e tre burle [di Franco Masala]

tolu doniz

Un Rossini diciottenne e un Donizetti in vacanza dalle sue eroine tragiche sono al centro di un dittico in scena al Teatro Lirico di Cagliari. Si tratta, rispettivamente, de La cambiale di matrimonio (1810) e de Il campanello (1836), tutte e due farsa in un atto.

Forme musicali tradizionali e tipico triangolo amoroso sono resi con effervescenza e con sicuro mestiere tanto più sorprendenti in Gioachino Rossini, per la prima volta alle prese con il palcoscenico, e per Donizetti, più orientato verso le vicende drammatiche. Dispiace dunque che a Cagliari si sia persa un’occasione per una serata brillante come tutto faceva presagire. Sia la conduzione musicale che la regia sono stati i grandi assenti e spiace che il maestro Alvise Casellati abbia diretto in modo avaro di quei colori e di quei ritmi che sono assolutamente necessari in partiture del genere riguardo a variazioni dinamiche e attenzione alle voci.

Già durante la sinfonia della Cambiale abbiamo assistito a scene del tutto gratuite e avulse dalla vicenda; e la trovata dei registi Francesco Calcagnini e Davide Riboli, giocata su splendidi modelli storici delle moto Benelli, non aveva ragion d’essere, considerato che fossero state Ducati, Guzzi o Gilera non sarebbe cambiato niente. Il risultato è che i cantanti sono stati lasciati un po’ allo sbaraglio, spesso senza interloquire quando l’azione lo richiedeva, resa quindi in modo tutt’altro che vivace. Anche il ricorso alle proiezioni che riprendono il testo, formano figure, si sovrappongono all’azione, distrae dalla musica, rendendola un accessorio.

Un po’ meglio è andato Il campanello ma anche qui una scenografia zeppa di oggetti spesso inutili, una suocera in versione sado-maso e un brio latitante hanno diminuito l’impatto farsesco della trama, giocata sulle mascherate del seccatore di turno che poi è anche l’amante-cugino della sposa novella di Don Annibale Pistacchio, potenziale cornuto.

Meno male che la farsa di Donizetti si reggeva su uno strepitoso cantante-attore, il baritono Luca Micheletti, esilarante nei travestimenti e altrettanto efficace dal punto di vista sia vocale che interpretativo. Lo stesso Vincenzo Taormina, altre volte brillantissimo interprete, ha reso meno bene del solito i suoi personaggi in entrambe le opere, poco aiutato da una direzione scialba. Claudia Muschio ha affrontato le due parti sopranili con una voce che deve essere meglio disciplinata mentre Martina Serra è stata più convincente come cameriera vogliosa che come suocera invadente.

In Rossini abbiamo ascoltato anche il baritono Pierluigi Dilengite, estraneo alla parte di basso  comico, e il tenore Filippo Adami che, superato un avvio problematico, ha poi aggiustato il tiro. Completava la locandina l’efficiente Nicola Ebau. Per Donizetti il tenore Matteo Falcier ha impersonato il servo Spiridione con flemma adatta al personaggio.

L’ideazione, la progettazione, gli elementi scenici, i video e i costumi sono curati dall’Accademia di Belle Arti di Urbino, con la collaborazione ai costumi di Paola Mariani; le luci di Emiliano Pascucci, in coproduzione con il Rossini Opera Festival di Pesaro per La cambiale di matrimonio.

Successo non più che cordiale, ben inferiore a ciò che sarebbe stato con un’interpretazione spumeggiante e travolgente. Consensi entusiastici (e strameritati) per Luca Micheletti, giustamente applauditissimo.

*Foto di Priamo Tolu ©

La cambiale di matrimonio farsa comica in un atto – libretto Gaetano Rossi, dalla commedia Il matrimonio per lettera di cambio di Camillo Federici – musica Gioachino Rossini

Il campanello farsa in un atto – libretto Gaetano Donizetti, dal vaudeville La sonnette de nuit di Léon Lévy Brunswick, Mathieu Barthélemy Troin e Victor Lhérie –musica Gaetano Donizetti

Teatro Lirico di Cagliari

venerdì 3 maggio, ore 20.30 – turno A; sabato 4 maggio, ore 19 – turno G

domenica 5 maggio, ore 17 – turno D; martedì 7 maggio, ore 20.30 – turno F

mercoledì 8 maggio, ore 20.30 – turno B; giovedì 9 maggio, ore 19 – turno L

venerdì 10 maggio, ore 20.30 – turno C; sabato 11 maggio, ore 17 – turno I

domenica 12 maggio, ore 17 – turno E

Le recite per scuole, giovani e famiglie che prevedono l’esecuzione in forma ridotta di entrambe le opera, della durata ciascuna di 75 minuti circa, sono: martedì 7 e venerdì 10 maggio alle 11 (La cambiale di matrimonio) e martedì 14, mercoledì 15, giovedì 16 e venerdì 17 maggio alle 11 (Il campanello).

Per “Famiglie all’Opera” martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16 maggio alle 19 (La cambiale di matrimonio) in versione completa.

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