Tra mercanti e corsari [di Franco Masala]

FRAMA

Dieci anni orsono fu la volta del balletto lettone del Teatro di Riga. Ora è il corpo di ballo della Scala, diretto da Frédéric Olivieri, che sulle tavole del Lirico di Cagliari rappresenta un classico della danza ottocentesca, Le corsaire (1856).

Un tempo notissimo essenzialmente per gli intensi pas de deux e pas des trois, ormai è entrato stabilmente in repertorio nonostante la trama farraginosa derivata dal poema di Lord Byron che fu musicato anche da Giuseppe Verdi nel 1848.

Otto anni dopo fu Adolphe Adam, autore della celeberrima Giselle, a comporre le musiche per un balletto che poi, via via, si è arricchito di brani di altri compositori quali Cesare Pugni, Léo Delibes, Riccardo Drigo, il granduca Pietro di Oldenburg e, oggi, rappresentato con la riorchestrazione musicale dovuta all’italo-americano Kevin Galiè che dà largo spazio ad arpe, triangoli e campane per ricreare l’atmosfera orientale.

Nella produzione scaligera la coreografia di Anna-Marie Holmes è tratta dalle versioni di Marius Petipa (fine Ottocento) e Konstantin Sergeyev (fine Novecento); ciò che fa comprendere il travagliato cammino di un balletto comunque amatissimo, che concede sia al corpo di ballo sia ai protagonisti momenti di grande virtuosismo su musiche rutilanti e funzionalissime alla danza. Čajkovskij è lontano ma il divertimento è assicurato comunque.

L’azione si rifà alle numerose “turcherie” che almeno a partire da Mozart hanno attraversato la musica e il teatro musicale per lunghissimo tempo. È l’occasione, evidentemente, per riprendere l’ambientazione esotica che fa sempre presa sul pubblico come dimostra ampiamente il lancio del film Aladdin, appena uscito, che rivisita il celebrato cartoon di Walt Disney con attori in carne ed ossa.

Come un vero e proprio feuilleton di marca ottocentesca la trama impegna mercanti, schiavi, corsari, fanciulle indifese, rivali in amore, amici fraterni con rapimenti e colpi di scena del tutto improbabili che passano in secondo piano rispetto all’azione coreografica.

La scenografia di Luisa Spinatelli riprende la prassi delle scene dipinte della tradizione del teatro all’antica italiana e delinea ampiamente il mondo romantico tra marosi che sballottano vascelli, giardini orientali, l’harem e il sensazionale bazar che apre il balletto. I costumi variopinti e variegati, sempre della Spinatelli, completano la messinscena mentre le suggestive luci sono curate da Marco Filibeck.

Il corpo di ballo ha un grande rilievo nelle molte scene d’assieme e supporta mirabilmente i numerosi personaggi principali a cominciare dalle due protagoniste, Nicoletta Manni (Medora) e Martina Arduino (Gulnare), abilissime nel sottolineare i virtuosismi dei loro ruoli. Il settore maschile è capeggiato dall’unico straniero della compagnia, il lettone Timofej Andrijashenko, armonico ed elegante, ma ha il suo punto di forza anche nell’acrobatico Marco Agostino che delinea il personaggio del mercante Lankendem con autorità carismatica.

Si fanno valere Antonino Sutera (Birbanto) e Claudio Coviello, alle prese con le difficili variazioni dello schiavo Ali, ed è spassosissimo Alessandro Grillo quale Pascià, ruolo essenzialmente pantomimico. Completano efficacemente la lunga locandina Emanuela Montanari, Gaia Andreanò, Maria Celeste Losa e Alessandra Vassallo. Allo spettacolo partecipano anche le allieve danzatrici selezionate dal Teatro Lirico di Cagliari con il coordinamento e la preparazione di Luigia Frattaroli.

Il direttore David Coleman, specialista nella non semplice conduzione di un balletto, guida l’orchestra assecondando con attenzione i movimenti di danzatori e danzatrici con la pronta Orchestra del Teatro Lirico. Grande e prevedibile successo che certamente si ripeterà nelle molte repliche nelle quali si avvicenderanno gli interpreti principali, scambiandosi i ruoli.
*Foto di Marco Brescia e Rudy Amisano ©

 

Le Corsaire

Balletto in tre atti – Libretto Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges e Joseph Mazilier, nella versione di Anna-Marie Holmes, basato su The Corsair di Lord George Byron- Coreografia Anna-Marie Holmes, da Marius Petipa e Konstantin Sergeyev. Musica Adolphe Adam, Cesare Pugni, Léo Delibes, Riccardo Drigo, Peter von Oldenburg riorchestrazione musicale Kevin Galiè

 

Teatro Lirico di Cagliari

giovedì 23 maggio, ore 20.30 – turno A; venerdì 24 maggio, ore 20.30 – turno C

sabato 25 maggio, ore 15 – turno I; sabato 25 maggio, ore 21 – turno E

domenica 26 maggio, ore 17 – turno D; martedì 28 maggio, ore 20.30 – turno F

mercoledì 29 maggio, ore 20.30 – turno B; giovedì 30 maggio, ore 19 – turno L

venerdì 31 maggio, ore 20.30 – turno G

 

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