Ogni territorio è stratificazione di terra e di storia [di Giuliana Perrotta]

Giuli

Pubblichiamo con piacere la Lettera di commiato di una bella persona che per decenni è stata al servizio dello Stato. Ancora una volta, andando in pensione, ha mostrato le sue grandissima qualità e competenza nella pratica delle relazioni interpersonali. Giuliana Perrotta, già Prefetta di Cagliari, è stata ed è amica della Sardegna che ha voluto conoscere partecipando a molte iniziative, ben oltre il suo ruolo istituzionale. E’ arrivata fino ad Orune e a Pattada per approfondire la conoscenza delle diverse realtà della nostra isola. Sono indimenticabili le sue Feste per la Repubblica in Piazza Palazzo, la relazione con donne e uomini che spendono la loro vita per  i beni comuni, la passione per la Costituzione. Personalmente le sarò riconoscente, nella fase in cui ho ricoperto il ruolo di Presidente regionale del FAI, per l’ incondizionata disponibilità e per aver consentito l’apertura al pubblico delle Stanze di Maria Cristina nel Palazzo Viceregio, al cui restauro, insieme con i funzionari del MIBACT, si è dedicata con passione. Certi che non verrà a mancare la sua disponibilità a partecipare alle nostre iniziative, a prova del suo e del nostro amore per la Sardegna, le auguriamo ogni bene. (mam).

Care amiche e cari amici, è arrivato anche per me il tempo di salutare e di chiudere una fase importante della mia vita: quasi 40 anni di lavoro vissuti intensamente. Chi mi conosce sa quanto abbia amato la mia professione e come, in ogni incarico svolto in questi anni, e sono stati tanti e tra i più vari, e in ogni momento della mia carriera, anche in quelli meno gratificanti ed entusiasmanti, abbia cercato sempre di impegnarmi al massimo, e di non rinunciare mai a credere nell’importanza, come pubblico funzionario e come cittadina, di dare ogni giorno il mio modesto contributo “all’incivilimento complessivo” del Paese.

Sono grata alla nostra Amministrazione per tutto quello che ho ricevuto, per le esperienze che mi ha consentito di fare e soprattutto per avermi dato la possibilità di essere, nel mio piccolo, utile alla gente.

Ho cercato, di volta in volta, di assolvere alle competenze che il mio ruolo istituzionale comportava, prodigandomi senza riserve per interpretare al meglio i bisogni, le esigenze, le aspettative del territorio in cui operavo, cercando costantemente il dialogo con ogni interlocutore, stimolando la capacità di fare sistema per il bene comune.

Spero di essere riuscita a dimostrare che é possibile fare amministrazione in maniera diversa, senza arroccarsi nel ruolo e rivestirsi di autorità, che é possibile dare spazio alla fantasia anche in ambito istituzionale, che si può fare cultura istituzionale anche in maniera meno paludata e conformista.

Ho girato in lungo ed in largo l’Italia, per motivi di lavoro, toccando, é proprio il caso di dirlo, i quattro punti cardinali.  I miei trasferimenti sono stati, quasi sempre, improvvisi, e conosciuti solo pochi giorni prima della data in cui dovevo prendere servizio.Eppure ogni volta, nel raggiungere la mia nuova sede di lavoro, sono partita entusiasta all’idea di conoscere nuove persone e nuovi luoghi e di poterli vivere non da turista ma da cittadina, parte integrante della comunità.

Ogni luogo, dice Luisa Madieri, è tempo rappreso, ogni territorio è stratificazione di terra e di storia: non è solo natura e architettura, spiagge, boschi, case, ma anche, soprattutto, persone, gesti, abitudini, opinioni, passioni, fedi, cibo, bandiere.

Ho lavorato in tanti posti, e li ho amati tutti e tutti sono diventati un prolungamento della mia persona, le mie radici si sono nutrite dell’humus di quei terreni ed hanno formato la mia personalità. E così, ovunque io sia stata, non mi sono mai sentita estranea, perchè non mi sono mai messa in viaggio senza portarmi dietro l’intera mia vita precedente, come una tartaruga che viaggia insieme alla sua casa. Ora il mio percorso straordinario nella Pubblica Amministrazione finisce a Roma, dove era cominciato.

Saluto tutte le persone che ho incontrato e conosciuto: i ministri, i sottosegretari, i colleghi, i collaboratori, e li ringrazio tutti, indistintamente, perché da ognuno di loro ho appreso qualcosa, e tutti hanno contribuito a migliorarmi. Un augurio affettuoso a voi tutti, alle vostre famiglie e al nostro amato Paese.

Lascia un commento