Cercasi classe dirigente disperatamente per contenere la filiera dell’idiota [di Mauro Canu]

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Un fatto eclatante emerge, semmai ce ne fosse bisogno, dalla crisi generata da Covid 19 l’assoluta mancanza di classe dirigente in Sardegna.  Così veniva chiamato l’insieme di persone che orientava e gestiva il potere principalmente politico, più o meno a favore del bene comune. Oggi non si saprebbe come definirlo quell’insieme perché sono almeno vent’anni che non si manifestano azioni in tal senso.

La classe dirigente si è evoluta. E’ diventata un gruppo compatto che porta avanti interessi e reti esclusivamente personali e personalistici; e con logiche medievali ha generato e codificato la filiera dell’idiota.

Cosa è la filiera dell’idiota? Si prende un’idiota ovvero una persona inadatta, incompetente e a volte anche rozza, attraverso diversi meccanismi, come la candidatura e l’eventuale elezione altrimenti c’è la nomina diretta fiduciaria oppure la rappresentazione teatrale chiamata concorso, questa persona (il prescelto) la si mette in una posizione di potere, più o meno importante, secondo le necessità del feudatario.

È una filiera organizzata che in Sardegna funziona perfettamente; in più è l’unica bipartisan. È riuscita a ingrandirsi talmente tanto che la massima espressione la stiamo vivendo in questi giorni. Requisiti fondamentali dell’idiota sono (a titolo esemplificativo e non esaustivo) essere amico d’infanzia, essere compare di nozze, essere parente, avere un grande numero di amici, essere collega di lavoro.

Le competenze di base, in sintesi, devono essere rigorosamente le seguenti: non conoscere gli argomenti che si andranno a gestire, sparare battute semplici a fronte di problemi complessi e quindi essere simpatico ma soprattutto non fare mai contradditorio costruttivo.

Come si sviluppa la filiera? Semplice l’idiota chiama a raccolta altri sui simili non solo nell’ambito originario ma anche in quelli limitrofi dando origine a vere reti che saturano ogni spazio di manovra; ogni pertugio possibile viene occupato (persino lo zerbino del pianerottolo di casa). Altro che Covid-19 per capacità di diffusione.

Le reti sono Camere di Commercio, Agenzie Regionali e Consorzi vari, Associazioni di categoria, Università, associazionismo sociale e sportivo, banche, sindacati, sistema dell’informazione e sanità. Non sto esagerando Il risultato di ciò che produce la filiera dell’idiota è, o meglio dovrebbe essere, sotto gli occhi di tutti noi.

Si potrebbero fare decine e decine di esempi e di situazioni gestite da persone totalmente inadeguate e, spesso, con conseguenze assai dannose per l’interlocutore del momento e, indirettamente, per la collettività. Non si spiega altrimenti come mai da decenni i grandi problemi strutturali della Sardegna siano irrisolti. Trasporti, università scuola e formazione, cultura, sistema produttivo, rapporti con lo Stato, sanità, energia, ambiente.

L’idiocrazia (termine ovviamente da utilizzare a piacimento) non ha alcun interesse a modificare la situazione perchè verrebbe meno la sua ragione di esistere.

Ma ora, con il Covid 19, il re è completamente nudo perchè la situazione attuale non è più tollerabile e la Sardegna è vicina all’implosione. Non bisogna essere  sociologi per notare una profonda dicotomia sociale.

Chi fa parte della filiera e chi invece è fuori? Chi fa parte della filiera cerca di accumulare rendita e posizione, magari aspettando un turno (oggi centro destra, ieri centro sinistra), in perfetta alternanza, inscenando una neanche brillante commedia dell’arte, senza disturbarsi troppo.

Chi è fuori, o si agita per entrare, ma non ci sono posti neanche in piedi, o è impegnato a portare il pane a casa, fa molta fatica, arranca non ha forza è sfiduciato cerca di raccogliere quante più energie per resistere. Chi può va via lascia la Sardegna.

Ecco la missione attuale e futura di ogni cittadino e di ogni cittadina normale: cercare disperatamente una classe dirigente che ci liberi dalla idiocrazia.

6 Comments

  1. Andrea Columbu

    Complimenti Mauro! Condivido parola per parola. (esperienze personali…)

  2. Vincenzo M.

    Il problema dell’idiocrate è fondamentalmente che non si lascia pervadere nel suo intimo, da alcun senso di inadeguatezza, da una seppur vaga idea di socialità o di etica… E’ per definizione granitico nella sua idiozia!
    Per cui, una volta insediatasi una rete di tal fatta, complice anche un corpo elettorale incapace di capacità critica e di scelta a tutti i livelli, solo di fronte ad un evento epocale, ad una svolta storica o al cataclisma inatteso che scompagina e muove la palude, si riesce ad intravedere la possibilità che finalmente l’idiota sia spazzato, finalmente, via!

  3. Nicola Glorioso

    ottimo e completamente condivisibile: gentile, tutto sommato, dato che non vengono mai menzionati l’assoluta mancanza di rispetto per le istituzioni, i comportamenti antisociali – es. arrivare sistematicamente in ritardo – l’assoluta permeazione di mafiosità di piccolo calibro di tutta la società. ci sono le eccezioni, ovviamente, ma neppure così tante e chi lo è è considerato un coglione, per dirla gentile.

  4. u. cocco

    Forse bisognerebbe trovare un popolo che non ci sta. Qualche volta, ogni tanto accade, che il popolo spinga in direzione dell’emancipazione prima di tutto propria. E in queste fasi una classe dirigente si forma, o almeno si abbozza. In altre no, i cittadini dei quali parla lei si acconciano. E succedeva anche prima di vent’anni fa, eccome se accadeva. Il clientelismo non lo hanno inventato le classi dirigenti degli ultimi decenni, anzi,; ne sono state eredi a volte volgarmente scimmiottando i maestri che lei sembra rimpiangere. Scusi se ricorro a una straconosciuta massima di Salvemini: “La classe politica italiana è per il 10 per cento migliore, per il 10 per cento peggiore e per l’80 uguale al Paese che rappresenta”. Non è così, non è più così? Non è o non è più così in Sardegna? E perché, che cosa è accaduto, quando, in relazione a quali fenomeni sociali, dinamiche economiche e movimenti politici? Se ci può tornare su, spieghi meglio, per favore, così facciamo un passo avanti tutti nell’analisi e nella coscienza. Altrimenti la sua resta una lamentela generica, magari la accusano di avere una questione personale e potrebbe essere legittimo. Ma se diamo nomi, cognomi, almeno alle fasi, comprendiamo di più, non crede?

  5. De Gennaro Gianfranco

    Analisi perfetta. Posso solo essere d’accordo, spiegato con estrema lucidita il senso della non funzionalita della cosa pubblica. Grazie dottor Canu.

  6. Gian Luca Filippi

    Ciao Mauro, analisi precisa e puntuale dell’attuale situazione della nostra amata isola.
    La Sardegna è da molto tempo oramai governata dalle 3M e dalle mafie di famiglie mediocri, paraculi e figli di paraculi ……

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