Comitato tecnico scientifico: trasparenza o dimissioni [di Vito Biolchini]

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Nella memoria di chi ieri ha visto la puntata di Report restano impresse tante cose: la “confessione” del capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu (“Abbiamo rischiato”), l’impressionante sistema di scatole cinesi che sta dietro ai più noti locali della Costa Smeralda, ma anche la questione del parere del comitato tecnico scientifico che avrebbe dovuto (e mai come stavolta il condizionale è d’obbligo) aver dato il via libera alla riapertura delle discoteche in pieno agosto, decisa poi con una ordinanza dal presidente della Regione Christian Solinas e poi dopo pochi giorni sconfessata dal governo.

Spieghiamoci meglio: anche con l’avallo dell’opposizione di centrosinistra, il Consiglio regionale aveva subordinato la riapertura delle discoteche ad un parere positivo del comitato tecnico scientifico. Ma dov’è questo parere? Solinas e i suoi giurano che esiste, ma i giornalisti di Report non lo hanno trovato. E i consiglieri leghisti e di centrodestra, dopo averlo promesso, non lo hanno fornito.

È chiaro che, come ha detto il consigliere regionale Massimo Zedda (che pure all’apertura delle discoteche non era per niente sfavorevole, come si evince dal suo intervento in aula dell’11 agosto) delle due l’una: o il parere del comitato tecnico scientifico c’è (ed è positivo) o non c’è o è negativo (e allora il presidente della Regione Christian Solinas ha mentito ai sardi).

Il comitato tecnico scientifico istituito dal presidente Solinas già da subito aveva mostrato di non essere esattamente un luogo trasparente: delibera di nomina secretata per settimane, dimissioni immediate di un componente (Luca Pani) tenute nascoste, compiti non chiari, pareri mai resi pubblici, evidentissimi conflitti di interesse. In questo blog trovate tanti post a riguardo, se avete voglia andate a rileggerveli.  Ora però, davanti all’inchiesta di Report non basta chiamare alle proprie responsabilità la politica. Sono loro, gli scienziati a dover fare chiarezza sulle loro posizioni.

Il comitato è composto da Stefano Vella, Pietro Cappuccinelli, Giovanni Sotgiu e Francesco Cucca (di cui però gira voce che si sia già dimesso da tempo). Tutti esimi e rispettabili uomini di scienza. Sono loro a doverci dire ora se il famoso parere sulle discoteche esiste oppure no.

Alle bugie dei politici siamo abituati, a quelle degli uomini di scienza no. E non vogliamo neanche prenderle in considerazione. Per cui decidano i quattro scienziati che strada prendere. Quella della trasparenza e chiarezza. Oppure delle dimissioni.

 

One Comment

  1. Pier Giorgio Testa

    Da tempo Enrico Pasqui, per oltre 30 anni primario di Medicina all’ospedale di Carbonia criticava l’arrivo dei medici-politici, di tecnici, cioè, in grado di coartare il loro sapere scientifico alle esigenze dei partiti.
    Probabimente non appartenevano a questa genìa gli uomini di Scienza, che dovevano supportare la REGIONE SARDEGNA, anche in temi quali l’apertura delle indispensabili discoteche e quindi potrebbe essere loro, la presa di posizione, che suggeriva la chiusura, per questo, diventata introvabile.
    E nessuno si azzardi a pensare che i nostri amministratori regionali abbiano subito pressioni in senso contrario, per cui concluderemo che l’apertura delle discoteche sia avvenuta per una forma di “grande intuizione” che talora illumina i nostri cervelli e ci guida alla lotta contro il Covid

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