Doro Levi, ci salverà la memoria [di Maria Antonietta Mongiu]

Doro e Anna

L’Unione Sarda 28 gennaio 2021. La città in pillole. Fin troppo banale ripetere che ci salverà la bellezza. Più faticoso dirlo per la memoria, forse perché si accompagna al dolore. Senza, tuttavia, non capiremmo quanto ci riguardi il verso “piacer figlio d’affanno” che Leopardi incastonò ne La quiete dopo la tempesta.

Se poi ci si riferisce allo spazio pubblico, la memoria col suo fardello storico, non può che essere un progetto collettivo e assai meno un evento estemporaneo col carico di retorica autoassolutoria.

Ecco perché si ricorda il Comitato per la valorizzazione della cultura della Repubblica, nel periodo della Prefetta Giuliana Perrotta. Poco decorativo e molto operativo, con esponenti istituzionali e del privato sociale, agiva da stimolo a ricostruire comunità educante. Ognuno sa quanto ce ne sia bisogno.

Fu nel 2017 che nel Comitato si accolse la proposta di chi scrive affinché Cagliari e la Sardegna ricordassero uno dei più grandi archeologi del Novecento che le Leggi razziali cacciarono dalla Soprintendenza e dall’Università di Cagliari.

Il suo nome è Doro Levi. Non era la prima volta che si voleva richiamarlo alla memoria collettiva. Era accaduto nel settantesimo delle Leggi razziali durante il Convegno “Gli ebrei in Sardegna nel contesto Mediterraneo”, svoltosi a Cagliari dal 17 al 20 novembre 2008.

Organizzato da Regione Sardegna e Università di Cagliari, coinvolti Università e Archivi nazionali e i più prestigiosi sodalizi che studiano la storia e la cultura ebraiche, si svolse alla presenza dell’ambasciatore di Israele Gideon Meir. La lectio magistralis su Doro Levi fu tenuta da Fausto Zevi. Accademico dei Lincei, giunto a Cagliari, nei primi Settanta, con Mario Torelli, chiamati da Giovanni Lilliu nelle Cattedre che furono di Levi e, dal 1947 al 1950, di Ranuccio Bianchi Bandinelli, loro maestro.

Nel 2017 si voleva fare un passo in più: una targa e un’edicola dedicate a Doro Levi nell’Anfiteatro, che, come anche Arangio Ruiz nel 1945, una volta tornato in città dall’America, contribuì a salvare prima di diventare nel 1947 Direttore della Scuola archeologica di Atene.

Malgrado l’accordo tra istituzioni e la disponibilità di sponsor per la targa e il memoriale, si registra una rimozione pubblica nella realizzazione.

In attesa, cosa costa dedicargli un’Aula nell’ Università; una via, cambiando il nome di quella (Malta) dove interruppe lo scavo di un tempio-teatro, distrutto dopo la sua cacciata; una pietra d’inciampo di fronte al vecchio Museo archeologico; un itinerario tematico dei suoi scavi nella Cittadella dei Musei?

 

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