Quella sera all’Anfiteatro Romano… [di Franco Masala]

Uno spettacolo indimenticabile. Fu la prima (e unica volta) in cui lo spazio dell’antico monumento romano di Cagliari fu utilizzato in modo autonomo e appositamente pensato per “quella” rappresentazione.

Nell’estate del 1986 ne fu artefice Peter Brook, il grande regista inglese appena scomparso a 97 anni, che allestì la Tragédie de Carmen invertendo il senso della scena col disporre le sedie degli spettatori di fronte alle gradinate di pietra che divennero così lo sfondo della rilettura del capolavoro di Georges Bizet. Si trattava infatti della versione abbreviata dell’opera ottocentesca, rivisitata dal compositore franco-rumeno Marius Constant che, se avesse fatto storcere il naso ai puristi, pure avrebbe dimostrato la forza delle idee interpretative e un grande senso del teatro.

Su uno spesso strato di sabbia che invadeva parte della platea, si esibivano i cantanti di varie etnie (tra i quali, per la verità, non brillava alcuna stella) con una credibilità attoriale e umana derivante certamente dal carisma di Brook. Bastarono un cestino, un fuocherello, pochi arredi mobili, per trasformare l’Anfiteatro in luogo magico che rivelava perfettamente lo “spazio vuoto” tipico del regista.

Tutto era in perfetta coerenza del cammino artistico di Brook che nel 1985 aveva strabiliato il mondo teatrale con l’allestimento di Mahabharata, antico testo sanscrito nelle cave vicine ad Avignone, della durata di nove ore, con un protagonista italiano, Vittorio Mezzogiorno, precocemente scomparso, nel ruolo del principe Arijuna.

L’epopea della mitologia indù si inseriva nell’attività sperimentale di Brook con interpreti di culture (e lingue) diverse, basato sul “decondizionamento” dell’attore e sul rapporto stretto con gli spettatori.

Se ne va un grande che abbiamo avuto la fortuna di vedere anche a Cagliari nel rimpianto di tempi forse più felici.

P.S. Fa dunque specie che nel ricordo del regista l’incauto cronista del maggiore quotidiano sardo abbia infilato una serie di topiche, attribuendo a Brook la vera Carmen andata in scena nell’agosto 1986, poco prima della Tragédie e per di più collocandola nel Teatro Lirico (notoriamente inaugurato solo nel 1993 e certamente non con quel nome).

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