L’accesso al mare deve essere garantito a tutti [di Sergio Vacca]

Alfio, Luigi, Luigi, Leo, Emma, Simona. Quattro adulti, un ragazzo e una ragazza, riuniti nell’associazione Sardegnaccessibile, hanno chiesto ai Comuni di Cabras e di Arborea, che attrezzassero le loro spiagge con piste d’accesso al mare. Un bell’esempio di accessibilità a Cagliari, dove il Comando delle Forze armate della Sardegna ha reso disponibile per i disabili che ne facciano richiesta il suo stabilimento al Poetto. Una pratica di civiltà che molti comuni rivieraschi hanno già adottato da tempo.

Anche a Mariermi di Cabras, tutti con le loro carrozzine, qualcuna motorizzata, altre sospinte da parenti o amici, si sono ritrovati per inaugurare lo scivolo a mare. Ognuno con una sua storia: una patologia invalidante o un terribile incidente che ha cambiato loro la vita. Alfio, il presidente del piccolo sodalizio è con la sua compagna Luciana, che lo assiste nei momenti più complicati degli spostamenti. Luigi e Luigi, pur accompagnati, godono di maggiore autonomia per disporre di carrozzine motorizzate. Leo ed Emma, gli adolescenti di Milis, sono assistiti istante per istante dai loro genitori.

Discesi tutti dai rispettivi pulmini o dai pick-up vengono sospinti dai parenti o con la carrozzina a motore si muovono verso il luogo dell’incontro, sotto un ombrellone, piazzato a metà del cammino della passerella, che consentirà loro di accedere al mare. Sistemano le loro carrozzine in fila. Sorridenti a ridosso dell’ombrellone, che assicura solo un po’ di ombra, sono in attesa della loro prima volta.

Alfio fa un breve discorso: due battute sull’incidente che lo ha costretto a quella condizione e qualche considerazione sul rapporto che deve intercorrere tra cittadino, compreso quello in stato di disabilità, e il Comune. Il cittadino disabile, infatti, ha diritto di poter accedere al mare, senza che questo comporti lunghi e disagevoli tragitti. Basta una passerella in legno e una discesa in leggera pendenza per raggiungere la battigia.

L’augurio è che questo piccolo sforzo lo compiano, quanto prima, tutte le amministrazioni comunali rivierasche della Sardegna che ancora non lo hanno fatto.

 

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