Come dieci milioni di splendidi soli [di M. Tiziana Putzolu]

CieloStellato

Lui la sua piccola stellina ce l’ha già. Si chiama Lara ed è una bellissima bimbetta di poco più di un anno. Lui è Matteo Bachetti. Scienziato. Astrofisico. Di Selargius. Vive con Marta. La sua scoperta, pubblicata sull’ultimo numero della prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature è destinata a rivoluzionare le teorie finora conosciute sulle pulsar. Stelle di neutroni pare che si chiamino. Per la maggior parte di noi comuni mortali, studiosi di cose umane e sapientoni da strapazzo, la notizia è parsa una come tante. Bella. Importante. Certo. E chiudiamola lì.

Racconta il padre di questo che non è un ragazzo, non è originario di Cagliari, non è un cervello fuggito in Francia, visto che è un uomo di trentaquattro anni, è di Selargius e non è fuggito portandosi dietro il cervello chiuso in valigia come i più pensano, che era quasi straziante vederlo fare le ore piccole e piccolissime a studiare. Fino alle quattro del mattino. Verificare. Stupirsi per la scoperta a cui era arrivato e alla quale neppure lui voleva credere. Scoperta che si è completata all’Institut de Recherche en Astrophysique et Planetologie di Tolosa, in Francia, insieme alla sua equipe di studiosi astrofisici. Che è destinata a rivedere le teorie finora esistenti sulle pulsar. Una vera scoperta. Per una regione che da tempo vanta record per deficit di istruzione …

Non è detto che si chiamerà Stella Bachetti. A noi piace pensare che si chiamerà così. E non mi sogno neppure di provare a riportare i termini scientifici della scoperta. Per quello c’è lo scienziato Matteo Bachetti e l’articolo sulla rivista internazionale Nature. Ma quella lontanissima stella, quello che si pensava un buco nero in fondo all’Universo è una cosa che brilla come dieci milioni di splendidi soli. E’ molto lontana. Ed è sarda. Illumina come un faro quei giganti addormentati sotto terra a Mont’e Prama che un altro scienziato sardo cerca di scovare da sotto la lieve crosta della terra arsa dal sole.

Stella Bachetti che splende come diecimila splendidi soli è lì che ci guarda dall’alto. Lei vede da là in fondo al cielo questa dannata terra. Illumina giganti, guerrieri e pugilatori che si sono sotterrati da soli coprendosi con una coperta di terra. Addormentati in un sonno eterno, a sognare la nostra gloriosa storia, per non vedere quella presente. Vede altri giganti di cartapesta, quelli sì acefali, vagare al buio, persi, per i pochi finanziamenti che ci sono o non ci sono. Per capire se è sardo chi si aggiudica l’appalto per tirar fuori i giganti di pietra. O se è allenu, istranzu, zente de foras in tempi di globalizzazione di banche e finanza. Li vede indaffarati a decidere che a dirigere quel baraccone che è l’Agenzia per il Lavoro andrà lo stesso che c’era prima. Ieri. Prima che Cominciasse il Domani. Che, come tutti sanno, è già finito.

Le migliori Università del mondo stanno corteggiando come si conviene nel mondo dei normali lo scienziato selargino Matteo Bachetti. Lui per ora rimane a Cagliari con un contratto di ricerca e la sua vociante stellina. All’Osservatorio Astronomico dell’INAF.

Un venerdì autunnale come tanti Matteo entra nell’oratorio parrocchiale del suo paese. Palloncini colorati, musica e applausi ad una festa organizzata a sua insaputa dalla sua famiglia e dagli amici gli tributeranno i migliori onori che quest’isola è capace di tributargli. Nessun telegramma, nessun messaggio di congratulazioni è arrivato dai giganti di cartapesta acefali. Loro il sole che splende come diecimila soli non lo vedono proprio.

Alla festicciola parrocchiale ognuno porterà qualcosa di buono. Si brinderà, si festeggerà, si mangeranno dolci e si augurerà una luminosa carriera allo scienziato di ‘origini sarde’. Mentre quella stella in fondo al cielo dirà ai giganti di pietra ancora sotterrati di alzarsi. Dirà loro di mettersi in cammino verso la città grande. Quello in testa al corteo dirà loro, per incoraggiarli, che si sa che Fu sempre il destino di Carales: ricca, corrotta, malata. Spetterà al pugilatore di sferrare il suo pugno migliore. Stella Bachetti li illuminerà.

 

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