Premessa del libro “Economia della nazione. Piccola Introduzione” di Antonella Crescenzi [ di Antonella Crescenzi]

quarto stato

La Piccola Introduzione alla “Economia della nazione” vuole rispondere alle esigenze di due differenti categorie di lettori: coloro che non hanno tempo o possibilità di dedicarsi allo studio approfondito dell’economia, ma hanno una buona dose di curiosità intellettuale e desiderano orientarsi per affrontare il futuro in modo più appropriato; coloro che, prima di addentrarsi con metodo nella materia, vogliono avere una visione generale del funzionamento del sistema economico.

L’economia, infatti, è diventata un argomento di grande attualità. I temi dell’economia e della politica economica sono sempre più al centro del dibattito politico e dell’interesse di mass media e opinione pubblica. Non solo gli esperti, ma anche i cittadini comuni seguono ormai con crescente attenzione le questioni economiche nazionali, quali la crescita, la disoccupazione, il debito pubblico, nonché le vaste problematiche che derivano dalla globalizzazione dei mercati e dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Economica e Monetaria dell’Unione europea.

La Grande Crisi degli anni più recenti e gli eccessi della finanza che l’hanno accompagnata accentuano ulteriormente la sete di sapere dei cittadini, colpiti nelle forme più diverse (contrazione dei risparmi, aumento dei tassi di interesse e del costo dei mutui, chiusura di imprese, perdita del lavoro, riduzione delle retribuzioni, aumento degli oneri fiscali, riduzione dei servizi sociali…) e ansiosamente attenti all’andamento dello “spread”, ma spesso in difficoltà nel leggere fino in fondo la catena degli eventi. In un mondo sempre più complesso e integrato diviene pertanto indispensabile comprendere i fenomeni che hanno ricadute così importanti sul benessere individuale e collettivo.

Detto ciò, è doveroso premettere che lo studio necessario per acquisire le “chiavi di lettura” dei diversi fenomeni economici si presenta in ogni caso, anche in uno stadio iniziale (quale quello che qui si propone al lettore), come un percorso impegnativo e molto articolato. Innanzitutto, perché l’economia attiene ai comportamenti umani, per natura diversificati, variabili e imprevedibili. In secondo luogo, perché riguarda le scelte collettive (di una nazione, di più nazioni, di gruppi sociali) e le loro molteplici interazioni.

In terzo luogo, perché le aspettative di avvenimenti futuri, contrariamente a quanto succede nelle altre discipline scientifiche, possono influire sulla realtà presente: sapere cosa avverrà domani modifica il comportamento di oggi e quindi modifica il domani. Infine, per sua propria natura l’economia non ha la possibilità di compiere esperimenti: non si possono licenziare i lavoratori, chiudere le aziende o provocare il default di uno Stato, allo scopo di osservarne gli effetti…

Da queste considerazioni consegue che l’economia, non riuscendo a spiegare compiutamente la realtà che ci circonda, è divenuta una scienza sempre più complessa, il cui vastissimo bagaglio teorico è declinato in decine e decine di modelli, sovente contrapposti, tutti egualmente giusti ed erronei, che presenta diversi approcci (politico, ideologico, sociologico, psicologico, morale…) e criteri di analisi (macroeconomico,
microeconomico) e che investe molteplici campi di indagine (economia internazionale, monetaria, agraria, industriale, del lavoro, dei trasporti, del territorio, dell’ambiente, dell’istruzione, della salute…).

Di fronte a queste difficoltà, acuite dall’uso di un linguaggio tecnico accessibile solo a una ristretta cerchia di esperti, questa Piccola Introduzione si propone di illustrare, nel modo più semplice e chiaro possibile, imeccanismi fondamentali che fanno “girare” l’economia della nazione. Pur assicurando il dovuto rigore teorico, si rinuncia alle complessità di un testo di analisi economica e alle tecnicità proprie di un manuale, facendo anche a meno degli strumenti matematici e grafici usualmente impiegati dagli studiosi della materia.

L’attenzione sarà centrata sugli aspetti più rilevanti dell’economia reale (ovvero i processi direttamente collegati alla produzione e alla distribuzione di beni e servizi), mentre la finanza, che tanta importanza ha ormai raggiunto nel sistema economico contemporaneo, sarà affrontata principalmente nella misura in cui impatta sull’economia reale. L’intreccio di relazioni tra le principali variabili (consumi, investimenti, occupazione, costo del lavoro, inflazione…) sarà esaminato attraverso un percorso graduale, logico e dettagliato, coerente con gli schemi della contabilità nazionale, ovvero la disciplina che si occupa della misurazione degli aggregati economici di un paese.

Pertanto, sarà proprio la stretta osservanza dei principi di contabilità nazionale a garantire la correttezza dell’analisi proposta. Non solo si mostrerà come un certo fenomeno che riguarda una grandezza economica produca determinati effetti su altre grandezze, ma anche come tali effetti si propaghino ulteriormente, dando luogo a quel fitto reticolo di relazioni che costituisce il “quadro macroeconomico nazionale”. Emergerà chiaramente, alla fine, come il quadro nazionale sia condizionato dall’entrata in gioco delle esogene internazionali e delle politiche economiche.

Alcuni esempi:
1) un aumento del prezzo del petrolio, indotto da tensioni politiche nelle aree mediorientali, si riflette sui costi dell’energia e fa aumentare l’inflazione DD> l’aumento dell’inflazione riduce il potere d’acquisto delle retribuzioni DD> la riduzione del reddito disponibile subita dalle famiglie fa calare i consumi ma <DD> un aumento della propensione al consumo può sostenere i consumi neutralizzando, in parte o del tutto, l’impatto del minore reddito;
2) un aumento del costo del lavoro, indotto da pressioni sindacali e non compensato da un pari aumento di produttività, riduce la competitività delle imprese DD> la perdita di competitività riduce le esportazioni DD> minori esportazioni peggiorano il saldo commerciale ma <DD> un aumento del commercio mondiale spinge le esportazioni annullando, in parte o del tutto, l’effetto competitività sul saldo commerciale;
3) un cambiamento favorevole delle aspettative delle imprese, legato a nuovi assetti politico-istituzionali o a incentivi fiscali, fa aumentare gli investimenti DD> maggiori investimenti stimolano le assunzioni di personale DD> una maggiore occupazione riduce il tasso di disoccupazione ma <DD> l’effetto incoraggiamento prodotto sul mercato del lavoro dal migliorato clima di fiducia fa aumentare le persone in cerca di lavoro (coloro che prima erano scoraggiati e rinunciavano a cercare lavoro e che ora, avendo più grandi aspettative, si presentano sul mercato a offrire lavoro) neutralizzando, in parte o del tutto, l’effetto positivo dovuto alla maggiore occupazione.

Gli esempi citati mostrano la complessità dell’intreccio e dei feedback tra le variabili economiche che la Piccola Introduzione punterà a rendere accessibile alla comprensione del lettore, anche attraverso alcuni accorgimenti. Innanzitutto, per consentire al lettore di muoversi con più agio lungo il percorso, saranno affrontate in via preliminare alcune questioni generali attinenti l’economia, rispondendo in modo semplice e diretto a quelle domande che i “non addetti ai lavori” si pongono senza avere spesso risposta. In secondo luogo, una sorta di glossario, riferito sia alle principali variabili via via esaminate che ai fenomeni economici più importanti (nel testo le voci del glossario sono evidenziate in corsivo), permetterà di accompagnare il filo del ragionamento con definizioni e spiegazioni appropriate, rinviando alle note eventuali dettagli tecnici1.

Certamente, concetti basilari facenti ormai parte del bagaglio culturale delle persone di media istruzione (quali ad esempio occupazione, inflazione, retribuzioni, tasso di interesse, banca, moneta, credito e altri ancora) si daranno per già acquisiti dal lettore, anche se non mancheranno pure in questi casi le opportune specificazioni. In ogni modo, sia per la documentazione essenziale che per gli ulteriori approfondimenti, sarà proposta una “guida alla lettura” volta a facilitare le eventuali esigenze del lettore.

Infine, l’analisi non rimarrà nel solo campo teorico, bensì fornirà un esempio concreto di come si muove, all’alba del nuovo millennio, un sistema economico: il caso prescelto è, naturalmente, quello dell’economia italiana che sarà osservata nei suoi aspetti congiunturali e strutturali. Partendo da questi criteri generali, la Piccola Introduzione si articola in due capitoli. Nel primo, si affronta il tema dell’economia nazionale dando spazio alle sue principali componenti, al gioco delle variabili e ai condizionamenti derivanti dal quadro internazionale e dalle politiche economiche.

Nel secondo capitolo, si affronta molto sinteticamente l’economia italiana: analizzando l’impatto della Grande Crisi, gli squilibri che caratterizzano il nostro Paese e i vincoli/vantaggi della politica economica nell’attuale quadro internazionale ed europeo, si ritroveranno all’opera quelle stesse variabili e quegli stessi meccanismi già osservati nella teoria.

Lascia un commento