L’altra metà della critica d’arte [di Guglielmo Gigliotti]

Volpi-foto-con-quadri

Giornale dell’Arte 22 febbraio 2016. Da Palma Bucarelli a Carla Lonzi, 12 ritratti di donne intellettuali. Se un critico d’arte è donna è critico o critica d’arte? Artiste della critica le chiama Maura Pozzati nel volume che ha curato, in cui ha riunito 12 ritratti di critiche d’arte (come poi verranno chiamate in più punti del libro), che hanno segnato la cultura italiana della seconda metà del ’900.

La curatrice si è occupata di Ida Gianelli, ma a scrivere delle altre 11 stelle di un firmamento altrimenti maschilista ha chiamato altrettante colleghe, determinando i seguenti significativi abbinamenti: Palma Bucarelli/Rachele Ferrario, Lorenza Trucchi/Laura Cherubini, Mirella Bentivoglio/Arianna Di Genova, Lara-Vinca Masini/Laura Lombardi, Marisa Volpi/Antonella Sbrilli, Carla Lonzi/Martina Corgnati, Lea Vergine/Francesca Alfano Miglietti, Adalgisa Lugli/Elisabetta Longari, Jole De Sanna/Cristina Casero, Francesca Alinovi/Fabiola Naldi, Gabriella Belli/Lucilla Meloni.

L’esito è che, alla fine, i ritratti sono 24, perché ciascuna delle autrici si è scelta una personalità in cui identificarsi e in cui riconoscere un punto di riferimento tanto culturale quanto personale. Non si può vivere d’altronde senza maestri. E il presente libro corale lo dimostra una volta di più, evidenziando l’attualità del messaggio incarnato in vita, opere e azioni dalle 12 intellettuali italiane, valido tanto per le donne quanto per gli uomini.

Al di là delle lotte (contro gli altri, ma anche contro se stesse) per un’affermazione professionale di donne in un mondo maschilista, sussiste un insegnamento squisitamente umano, la cui profondità non comprende distinzioni di genere. L’autonomia culturale manifestata da Palma Bucarelli, nella direzione della Gnam di Roma, è, per esempio, sintomo di una lucidità intellettuale e di una presenza caratteriale che latita nel mondo dell’arte attuale.

Lo stesso vale per l’amore per la conoscenza, per la scrittura, per la parola di personalità come Marisa Volpi (morta durante la realizzazione di questo libro), Lea Vergine (curatrice, tra l’altro, della mostra epocale sulle donne nell’arte «L’altra metà dell’avanguardia 1910-1940») e Mirella Bentivoglio (sottile indagatrice della primogenitura femminile non solo nel plasmare il mondo, ma anche la parola e l’immagine).

L’eleganza umana e l’intelligenza esegetica della novantatreenne Lorenza Trucchi sono fiori freschi in un mondo inaridito, come il nostro, dalla comunicazione superficiale. L’austero lavoro di originale scavo nella storia dell’arte del ’900 operato da Lara-Vinca Masini è attitudine oggi, soprattutto per la sfera del contemporaneo, a rischio di estinzione. Quante Ida Gianelli e Gabriella Belli abbiamo oggi nelle istituzioni? La limpida militanza svolta a fine conoscitivo da personalità come Jole De Sanna e Francesca Alinovi non potrebbero corrispondere ad alcuno dei fatui criteri di tanta curatorialità attuale.

E chi saprebbe oggi individuare nel processo psicologico dello stupore, come ha fatto Adalgisa Lugli, il motore della comprensione della vita? E chi, deluso dal mondo dell’arte, è riuscito ad abbandonarlo, come ha fatto Carla Lonzi nel 1970? Con la pratica delle interviste, la futura fondatrice del movimento «Rivolta Femminile» cercava una forma di condivisione profonda dell’evento estetico e di tensione relazionale perpetua tra gli attori del processo artistico.

Il suo è stato un tentativo di abbattere i muri della solitudine di artisti e critici d’arte, per una svolta in senso umano dei rapporti professionali. Lei sentì di aver fallito, e si allontanò dall’arte, per stare più vicina a se stessa. E oggi, come siamo messi con l’alienazione? Libri come Artiste della critica aiutano a costituire senza dubbio valide misure di valutazione.

Artiste della critica, a cura di Maura Pozzati, 222 pp., Corraini Edizioni, Mantova 2015, € 25,00

*Foto: Marisa Volpi che insegnò nell’Università di Cagliari

Lascia un commento