Alluvione, Responsabilità, Elezioni [di Paolo Mureddu]

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Si parla di PPS, non si parla di Legge Urbanistica. Ci auguriamo che si approvi nel più breve tempo possibile con la prossima consigliatura regionale. Ci auguriamo soprattutto che oltre i principi, le tecniche e le sottigliezze, tutte cose necessarie, si metta mano anche a creare un sistema di controlli.

 Democratici, ma controlli. Chi ha fatto strame del buon suolo e degli strumenti urbanistici deve pagare. Deve comunque essere chiamato per nome e cognome. Per anni si è borbottato contro le giunte regionali perché imponevano spesso, sostitutivamente, il Piano di Assetto Idrogeologico, in tutti i paesi della Sardegna. Era una diavoleria che, come il PPR della giunta Soru concorreva al blocco della spesa e dello sviluppo.

Sarebbe bello se dopo tutti i morti e danni per oltre 250 milioni di euro dell’ultimo alluvione del 2013, gli stessi imperturbabili predicatori oggi dicessero che hanno sbagliato. Che dicessero che non si può costruire solo per favorire la speculazione, contro pochi maledetti posti di lavoro. Spesso lavoro nero; spesso lavoro a rischio infortuni o morte. Ci sono associazioni di categoria che rappresentano i costruttori e le imprese. Ci sono le rappresentanze dei lavoratori. Ci sono le forze politiche. Tutti devono dire con chiarezza che la natura non è violentabile.

Che il paesaggio e gli assetti naturali sono bene comune, non privatizzabile per la speculazione. Ed essere coerenti nell’azione di tutti i giorni. E sarebbe utile ricordare le responsabilità anche quando si formeranno le liste elettorali per le prossime regionali, quando si faranno le alleanze. Affidarsi a chi ha speculato, provocando rovina e morte non sarebbe una buona scelta. Per parlare ancor più chiaro: i partiti del centro sinistra, della sinistra, dell’area sovranista e dell’indipendentismo inizino a verificare al proprio interno. Non basta che la ragione sociale dell’impresa si chiami cooperativa. O che il titolare si chiami compagno. O che il progettista si definisca rivoluzionario. O che l’amministratore vanti l’appartenenza a partiti storici della sinistra o del centro sinistra.

La violenza al territorio è violenza, rovina e morte anche quando la responsabilità dovessero ricadere a sinistra. E dare merito a chi ha combattuto le speculazioni e ne ha avuto, talvolta, minacce, attentati e violenze. Non tutti sono uguali. C’è chi ha fatto bene e chi ha fatto male. Alle prossime elezioni bisogna giudicare. Per coerenza e per la futura credibilità dei governanti.

Chi ha venduto le aree all’interno degli alvei dei fiumi? Chi ha venduto le aree sotto il livello del mare? Chi ha realizzato villaggi dai bei nomi solari senza prevedere le infrastrutture a protezione e prevenzione? Insomma chi ha speculato nella fame di case? L’espansione dell’area metropolitana di Cagliari, di Olbia, di Capoterra quella tentata di Uta e di Terralba hanno la stessa origine e gli stessi interessi. Poche case e molto care hanno portato molti soldi in cassa e molta speculazione. Logica perversa, governata dagli stessi interessi, dagli stessi esponenti e dai palazzinari tutti.

Chi ha reso edificabili aree a totale rischio idrogeologico? Il villaggio a mare di Geremeas 2, per esempio totalmente a rischio di disastro ambientale e con grande probabilità di rischio allagamento.  Chi non ha combattuto gli incendiari? Pochi ricchi a spese della collettività; molti impoveriti nel patrimonio e nella loro sicurezza.

Bisogna fare chiarezza, dire la verità sempre. La Regione faccia un’indagine e renda pubblici i dati di chi sono le lottizzazioni; chi le ha approvate e chi le ha sponsorizzate politicamente? Chi ha dato le autorizzazioni? Chi è che non vuole i vincoli delle fasce fluviali? E da oggi  non si diano sussidi per mantenere le situazioni di rischio. Con tutti i soldi spesi nelle varie calamità, negli stessi luoghi avremmo dato la casa gratis e sicura a quelli che oggi pagano in prima persona e come comunità le conseguenze del malessere altrui. Bisogna giudicare. Bisogna fare chiarezza sempre, oggi  per il  prossimo domani.     

 *Segreteria nazionale Rossomori

 

 

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