“I Ritratti di SardegnaSoprattutto”: Clara ed il suo Gramsci [di Susi Ronchi]

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L’intervista a Clara Murtas  è la ottava della Rubrica  “I ritratti di SardegnaSoprattutto” dedicata a uomini e donne il cui ruolo li rende osservatori privilegiati della realtà contemporanea della Sardegna. La prima a Fiorella Pilato è stata pubblicata il 30 gennaio; la seconda a Giorgio Carta l’8 febbraio; la terza a Beppe Deplano il 13 febbraio; la quarta a Rossella Faa il 20 febbraio; la quinta a Padre Morittu il 27 febbraio; la sesta a Giuliana Perrotta il 6 marzo; la settima a Pasquale Mistretta il 13 marzo (NdR).

Sarebbe bello essere visti con gli occhi della verità, spesso si scoprono cose interessanti attraverso lo sguardo del giornalista.  Non sempre purtroppo si trova uno specchio che rifletta il reale, il vero senza mistificazioni, così è la politica, così è l’economia, così è la stampa”.

Non è una donna pessimista Clara Murtas, cantante, attrice, ex pittrice, compositrice, programmista Radio e TV è una donna speciale, che dalla sua fragilità passata ha tratto la sua forza “Ho avuto un’infanzia molto difficile, ho vissuto la  quotidianità di un dramma familiare, dal quale  cercavo di proteggermi organizzando fughe nella mia mente…”.

Cagliaritana, ha mosso i primi importanti passi nel CIT,  Centro di Iniziativa Teatrale che diventerà Teatro di Sardegna. Compagno di vita, per 5 anni, e di lavoro, Gianfranco Mazzoni col quale ha militato a Roma in un gruppo di teatro politico.

Nella Capitale ha raggiunto il successo in diversi ambiti artistici, è entrata nell’orbita di Giovanna Marini, è divenuta la voce solista del Canzoniere del Lazio, Gruppo folk-rock col quale ha girato il mondo.  Poi le scelte definitive, nuovo matrimonio, una figlia (Stella di nome Veloce di cognome) e ritorno in Sardegna; femminista sui generis ma sempre in prima linea nelle lotte collettive crede nella partecipazione attiva; fautrice del matrimonio: “Con oltre 30 anni di vita in comune posso testimoniarlo e so che io e Marco abbiamo posto i presupposti perché il nostro legame duri per la vita, ma ci vuole arte per farlo funzionare. Lui è il mio compagno, il mio supporter, il mio collaboratore più stretto”.

E’ tornata in Sardegna nel 1990, aspettative soddisfatte? “Non proprio, la Sardegna è una terra difficile, nessuno di noi la vive come vorrebbe…, i primi anni sono stati pesanti perché ho percepito chiaramente che la mia esperienza professionale non veniva apprezzata, ci si chiedeva forse perché fossi tornata povera come ero partita; purtroppo la ricchezza spirituale è meno visibile di quella materiale, ma alla lunga paga: Sardegna amata, meravigliosa, ma faticosa”.

Nonostante ciò la sua attività nell’isola è costellata da numerosi successi ottenuti attraverso la ricerca e la rivisitazione originale del patrimonio vocale sardo. Preziosa la versione dell’Ave Maria rielaborata per lei da Ennio Morricone.

Ma le sue performances artistiche sono indissolubilmente intrecciate alle sue esperienze personali: alla madre, Bruna, poetessa e narratrice, la lega un vincolo strettissimo per il percorso familiare lungo e sofferto che le ha unite nel passato, ma anche per una forte sintonia di complicità artistica “La terapia della scrittura funziona sempre ,  è un balsamo che lenisce ma che riesce anche a rivitalizzare, ad aprire nuove strade. Ho aiutato mia madre nella stesura e nella pubblicazione della sua autobiografia ‘Paolina era la madre di Giulia’ e questo è stato anche il tema e il titolo del mio documentario. E’ la storia di tre generazioni di donne, mia nonna Vincenza, mia madre ed io, è l’analisi del rapporto madre/figlia, dal quale emerge prepotentemente una costante: una condizione di sofferenza con il desiderio di riscatto che coinvolge in una unica dimensione le tre donne. Mia nonna come mia madre non è riuscita ad esprimere se stessa, con me la vita è stata più generosa, e ora il futuro guarda a mia figlia Stella anche lei nel mondo dell’arte, è musicista”.

Il docufilm del 2015, una testimonianza efficace sulla buona pratica di autoaiuto familiare, ha ottenuto diversi riconoscimenti, finalista nella rassegna ‘Visioni Italiane’ di Bologna, distribuito ed apprezzato nei circoli dei sardi delle più grandi città: “Per gli artisti creare non è un problema, lo è invece riuscire a far conoscere le loro opere, i miei ambiti d’azione sono diversi e in alcuni casi sperimentali perché amo fare ricerca sui temi culturali e proporne gli esiti al pubblico. Un campo di studio, di vastissime dimensioni, che mi appassiona e mi stimola è legato al pensiero di Gramsci, in tutte le sue espressioni, come uomo, politico, intellettuale, giornalista, come sardo. Torno sempre a lui, e rendo omaggio al suo talento, alla sua passione, al suo pensiero con produzioni, testi, e readings delle sue opere, Gramsci per me rappresenta   un epicentro di riflessioni nuove e continue”.

Ha collaborato in forma amichevole al film sulla vita di Gramsci, Nel mondo grande e terribile, con Corrado Giannetti protagonista, nelle sale dal 23 marzo. Ma anche Clara Murtas avrà il suo Gramsci, è già al lavoro su una nuova produzione targata Sardegna Teatro, che sarà rappresentata prossimamente al Teatro Massimo di Cagliari, “Gramsci conosciuto soprattutto come  uomo di pensiero è per me Uomo d’Amore, come tutti i veri grandi della Storia.  Possedeva quella che oggi si definisce l’intelligenza del cuore e sapeva che amare l’umanità era l’unica condizione per poterla comprendere e guidare. Devo questa linea interpretativa al mio rimpianto maestro, il filosofo Giorgio Baratta, e questo sarà il mio: Gramsci… chi?”.

La chiacchierata con l’artista si sta concludendo, ma lei vuole aggiungere qualcosa”Se non mi avessero impedito di studiare… le difficoltà familiari hanno condizionato la mia istruzione, ho concluso gli studi con la terza media, sarei voluta diventare un’architetta o una filosofa…”.

La vita le ha offerto pochi strumenti sui quali costruire la sua cultura, tutti gli altri se li è conquistati da autodidatta, ecco perché è un’artista colta che ama Gramsci.

 

2 Comments

  1. Paolo Numerico

    Ricordo la donna che è venuta anche in una sede istituzionale cui io ero legato. Bello il segnale sulla fede nel matrimonio. Paolo Numerico

    • clara murtas

      Anch’io ho un bellissimo ricordo della manifestazione a Barumini e della sua squisita cortesia con aggiunta di simpatia. Arrivederci…spero. Clara

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