Grazie senatore Lai! E’ giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare” [di Paola Correddu]

Fiume_santo_power_station

Poiché bisogna sempre “dare a Cesare quel che è di Cesare”, dobbiamo riconoscere pubblicamente i meriti del Senatore sardo Bachisio Silvio Lai che ha presentato un “importante” emendamento nella V Commissione Bilancio  del Senato nella fase di conversione in Legge del Decreto Legge n. 91/2017.

Il testo varato dal Governo non conteneva alcuna previsione sulla sclassificazione degli usi civici. Ed è per colmare questa “lacuna” che interviene il Senatore Lai, il cui emendamento sottrae dal relativo regime, con effetto retroattivo, le aree gravate da uso civico che siano state destinate, in violazione di legge, alla realizzazione di interventi industriali per il perseguimento dell’interesse generale dello sviluppo economico della Sardegna.

Praticamente una sanatoria, predisposta ad hoc, per Eurallumina. E non solo. Grazie all’emendamento Lai, inserito in un maxiemendamento divenuto parte integrante della Legge n. 123/2017, l’ampliamento della discarica dei  fanghi rossi,  la cui Valutazione di Impatto Ambientale era stata sospesa per l’impossibilità di procedere determinata dalla presenza degli usi civici, si potrà finalmente attuare.

La grande modestia del Senatore Lai non gli ha permesso di vantare la paternità di questo grande risultato: il raddoppio delle vasche dei fanghi rossi, che non sono un’attrazione turistica ma  vasche a cielo aperto di veleni, esitate da 30 anni di lavorazione dell’Eurallumina, contenenti sostanze cancerogene come mercurio, cromo, torio, arsenico, gravemente inquinanti per l’ambiente e pericolose per la salute umana.

Già dal 2013 la ASL competente consigliava di non dare ai bambini prodotti ortofrutticoli provenienti dai terreni ubicati nel Comune di Portoscuso!

I bambini di oggi la ringraziano Senatore Lai! La ringraziano anche i bambini delle generazioni future! La ringraziano tutti i Sardi per questo servizio reso alla comunità! Grazie per contribuire ad inquinare ulteriormente la nostra terra e per contribuire all’aumento del tasso di mortalità presso le nostre comunità.

E pensare che il nuovo codice di deontologia medica, all’art. 5, parla di promozione della salute, ambiente e salute globale, invitando i medici ad adoperarsi per una pertinente comunicazione sull’esposizione e sulla vulnerabilità a fattori di rischio ambientale e a favorire un utilizzo appropriato delle risorse naturali, per un ecosistema equilibrato e vivibile anche dalle future generazioni.

Ma prima che medici si è uomini.  Anzi. Prima che uomini si è politici!

 

*Medico Chirurgo

Lascia un commento