Studiare la storia e i luoghi impedisce la diffusione delle «false notizie» [di Maria Antonietta Mongiu]

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L’Unione Sarda 13 novembre 2018. La città in pillole. A cento anni dalla Grande guerra, mette conto ricordare un’opera, da questa ispirata, per l’apporto  di conoscenze e per il sottotesto di ogni riga: demolire le «false notizie» che, nate in trincea, divennero luoghi comuni e, persino, stigmi.

E’ “La guerra e le false notizie. Ricordi (1914-1915)” di Marc Bloch, fondatore con Lucien Febvre della Rivista «Annales d’histoire économique et sociale» che cambiò l’approccio alla storia.

Qualche lustro dopo Emilio Lussu, altro interventista pentito, avrebbe mutato la narrativa bellica con “Un anno sull’Altipiano”, in cui i combattenti, fino ad allora danni collaterali delle guerre, divennero protagonisti. Bloch scavò nei territori oscuri della percezione collettiva, sdoganando, nella ricostruzione storica, come fondamentali, discipline pionieristiche quali psicologia sociale, sociologia, antropologia.

Rovistò nei comportamenti emotivi e nel disagio delle masse, abbandonate nel fango delle trincee, e disvelò in quale humus attecchiscano pregiudizi e ingannevoli punti di vista.

Subito dopo in “I re taumaturghi” raccontò come, nel medioevo, in Francia la manipolazione della percezione fu la via maestra al potere regio di un ”unto del Signore. Modalità assurta a paradigma della complice interdipendenza tra masse, le angosce delle stesse , e il potere autocratico. Coincidenza fatale in tutte le latitudini.

La lezione di Bloch è assai attuale giacché i gesti che annunciano la manipolazione sono, pure oggi, già falsificazione della storia e impongono di non sottovalutarne le ragioni e i pericoli che vi si occultano.

Urge qualche legittima domanda. Quali le ragioni dell’assenza  di un Museo della città a Cagliari? Perché la Storia della Sardegna non è inserita come parte integrante del curricolo? Forse perché decifrare la storia e i luoghi è la condizione ostativa alle «false notizie» del presente e alle falsificazioni sul passato.

 

 

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