Test Invalsi, il 35% degli studenti di terza media non capisce un testo d’Italiano. E al Sud 8 su 10 in ritardo sull’Inglese [di Corrado Zunino]

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Rep:it 10 luglio 2019. https://www.repubblica.it/scuola/2019/07/10/news/ I risultati delle Prove nazionali: leggeri miglioramenti per Matematica e Lingue alla secondaria di primo grado, “ma il Meridione ha studenti in grande sofferenza”. Le Prove Invalsi nazionali, che quest’anno contemplano anche l’analisi di qualità e attitudini dei nostri studenti di quinta superiore, mostrano un panorama difficile dei livelli di apprendimento di bambini (seconda e quinta elementare), adolescenti (terza media) e ragazzi (seconda superiore e, appunto, quinta).

C’è un leggero miglioramento, rispetto al 2018, per gli studenti della scuola superiore di primo grado, soprattutto in Matematica e Inglese, ma le larghe zone d’ombra faticano ad essere illuminate. L’istruzione al Sud resta un’emergenza. Così come, soprattutto nel Meridione d’Italia, l’idea di una scuola equa.

Campania, Calabria, Sicilia: tre anni persi. I livelli di apprendimento in Italiano, Matematica e Inglese mostrano differenze marcate nel Paese e le differenze, ancora contenute nella scuola elementare, crescono alle medie e diventano rilevanti alle superiori (mettendo in discussione il convincimento collettivo che le medie inferiori siano il buco nero dell’istruzione italiana). Bene, in seconda primaria il blocco di chi ha risultati largamente insufficienti in Italiano (si parla di comprensione del testo) nel Paese è pari al 20 per cento: uno scolaro su cinque.

E se in Umbria e Basilicata quest’area supera di poco il 10 per cento, in Calabria si arriva al 24 per cento (peggio ancora nella provincia autonoma di Bolzano, ma in questo caso è questione di una larga platea discente di lingua tedesca). Nelle stesse classi – sempre seconda elementare – la forbice si allarga se si prende in esame la Matematica. La media dei “largamente insufficienti” del Paese qui è pari al 28 per cento, in Campania e in Calabria si arriva al 35 per cento. Vanno segnalati, anche in questo caso, i risultati confortanti della Basilicata, con una quota di forte sofferenza sotto il 15 per cento, la più bassa tra le venti regioni italiane.

La crescita costante delle differenze Nord-Sud tra i 7 e i 19 anni si vede già con le prove Invalsi di quinta elementare. Gli alievi in “forte difficoltà” nella comprensione di un testo salgono nel Paese al 25 per cento: uno su quattro. Calabria e Sicilia sono dieci punti sopra. Umbria e Marche hanno una sofferenza intorno al 15 per cento: meno della metà rispetto all’estremo Sud. La Matematica allo stesso livello – parliamo di pre-adolescenti di undici anni – acuisce le differenze: i gravemente insufficienti nel Paese sono quasi un quarto, quelli della Calabria quasi quattro su dieci con la Basilicata che detiene ancora il risultato migliore: 15 per cento di ritardi seri. Anche in Inglese lo stacco tra Settentrione e Meridione è netto. Nella comprensione (listening) sotto il livello A1, l’Inglese basico, c’è il 15 per cento degli scolari italiani di quinta e il 32 per cento dei sardi.

In terza media, le differenze esplodono e i ritardi scolastici meridionali diventano una frattura nazionale. I problemi nella comprensione dell’Italiano si fanno seri in tutto il Paese: il 35 per cento dei quattordicenni, infatti, è al livello 1 e 2 (seria sofferenza), ma in Calabria addirittura uno su due ha problemi di comprensione di un testo. Le Marche anche alle medie mostrano i risultati migliori.

Passando all’insidiosa Matematica la sofferenza tra gli studenti italiani sale al 38 per cento – si parla di difficoltà rispetto a nozioni base -, in Sardegna e Campania si supera il 50 per cento, in Sicilia ci si avvicina al 60 e in Calabria sei ragazzi su dieci non conoscono i ferri del mestiere nella disciplina. “Possiamo dire che in larghe parte del Sud ci sono ragazzi che affrontano l’esame di terza media avendo competenze da quinta elementare”, spiega Roberto Ricci, direttore generale dell’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo. Sulla comprensione dell’Inglese, ancora, i “gravi ritardi” in Valle d’Aosta sono poco meno di uno su cinque, in Sicilia sfiorano il 65 per cento.

Il 65% dei maturandi sotto il livello B1 in Inglese. In seconda superiore gli scarsi in Italiano sono il 30 per cento, oltre il 45 in Calabria e Sardegna. I migliori risultati si vedono in Valle d’Aosta, Veneto e nelle due province autonome di Trento e Bolzano. Le forti difficoltà in Matematica sono al 38 per cento sul livello medio e oltre il 60 in Sardegna. Nella stessa disciplina i guai (e le differenze) esplodono in quinta: arrivano all’esame di maturità diciannovenni che nel 42 per cento dei casi hanno lacune larghe. In Calabria e in Sicilia i “gravi ritardi” superano il 60 per cento, in Campania si tocca l’aliquota sessanta, in Sardegna la si sfiora.

Sull’Inglese il livello è imbarazzante (per la scuola italiana, ben prima che per i ragazzi). In Calabria quasi sette maturandi su dieci non riesce a leggerlo e in Calabria e Sicilia l’85 per cento non lo comprende (seguendo standard europei). Il dato medio del Paese sulla seconda lingua resta da allarme rosso: quasi il 50 per cento non sa leggere in Lingua straniera, il 65 per cento non raggiunge il livello B1 (previsto, appunto, dai programmi di quinta superiore).

 

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