A volte la politica è semplicemente (in) sensata [di Pietro Casula]

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A volte e quando meno te lo aspetti, succede qualcosa di veramente straordinario in politica. E allora, improvvisamente, il meccanismo funziona a dovere: il presidente della Regione Sardegna e il consiglio – quale autorità razionale basata sulla competenza – promuove la crescita, lo sviluppo, risolve o perlomeno si impegna a risolvere i problemi delle persone che le sono state affidate.

E allora un assessorato impegna, coinvolge il successivo, tutti fanno una buona figura, decisioni attese da tempo – come ad esempio Tossilo, Portovesme, Zona Franca, turismo, trasporti etc., etc. – vengono corrette, risolte. Cosi anche in Sardegna! Fantasie, speranze, visioni tutte mie, superate, purtroppo, da questa realtà politica, irrazionale autorità basata sulla forza di potere in funzione dello sfruttamento e servilismo.

“Vogliamo rafforzare il legame con i tanti sardi nel mondo che sono custodi della tradizione e della cultura millenaria della nostra isola e ambasciatori della sua migliore immagine, perché ovunque siano andati a vivere si sono connotati per il loro profondo senso del dovere, del rispetto e della lealtà”. Così il presidente Solinas lo scorso 6 Novembre nel corso di una conferenza stampa a Villa Devoto, illustrando, con l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, il Progetto “Casa Sardegna”.

“Abbiamo nel nuraghe un elemento di identità collettiva” – sottolineava il presidente Solinas – “nel quale tutti i sardi possono riconoscersi e nel quale chi è sardo può riconoscere un tratto distintivo dell’isola. Consentire di edificare questo nostro simbolo significa anche portare nel mondo un’immagine della Sardegna legata non solo alle sue ben note potenzialità paesaggistiche, ma anche ai suoi aspetti culturali, dei quali siamo fieri eredi e portatori”.  E allora, udite cari corregionali, ora si fa sul serio!

La Giunta Solinas, per veicolare la Sardegna nel mondo, ha escogitato la brillante idea di realizzare un gran bel nuraghe (in plastica, cemento o quale altro materiale non è dato sapere) in ogni città dove ha sede un circolo culturale sardo, con la loro manodopera (leggi: a gratis!) in quanto individuati ambasciatori (sempre a gratis!) senza nemmeno essere stati interpellati o consultati.

A prescindere dal fatto, poi, che sprecare soldi pubblici per realizzare nuraghi contraffatti, falsi, non è  un’idea geniale e neanche del tutto nuova: basta andare a vedere il nuraghe del “ centro ambientale” già fatto alcuni anni fa in quel di Oniferi per rendersi conto del fallimento.

Davanti ad una crisi economico-sociale profonda, davanti a problematiche come l’abbandono scolastico, davanti ad un dissesto idrogeologico precorritore di incalcolabili calamità, davanti ad una disoccupazione giovanile dilagante, davanti ad un settore dei trasporti da terzo mondo – solo per citare alcune tematiche tra l’altro direttamente riportabili allo spopolamento dei paesi dell’interno e il continuo aumentare dell’emigrazione, penso che le priorità sarde siano ben definite e meriterebbero più attenzione e rapide soluzioni invece di stare ad auto santificarsi presentando ai quattro venti possibili nuovi posti di lavoro e nuove chance di rientro per i sardi nel mondo, derivanti da simili proposte o progetti identitari magari finanziati con fondi della Comunità Europea.

Idea pasticciata, incoerente, infondato ottimismo che risponde ad un requisito molto semplice: poca serietà, zero coerenza. Governare è una cosa seria. Noi sardi ce ne siamo accorti a nostre spese più volte. Benvenuto sia un esame di serietà (per tutti).

*Presidente. Movimento per la Sardegna – Sardi nel mondo

 

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