L’Università è il luogo del non consenso [di Sergio Vacca]

bettini

In memoria di Virginio Bettini. E’ scomparso  nella sua casa di Milano Virginio Bettini. Professore di Fondamenti di Ecologia allo IUAV, Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove ha insegnato per oltre quaranta anni.

Un Maestro! Amato dai suoi numerosissimi allievi, mal sopportato e odiato da chi aveva interessi, spesso non leciti, da difendere. Suoi “nemici storici” l’ENEL, società petrolifere, costruttori, e tutti coloro che vedevano come il fumo negli occhi le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e poi di Valutazione di Ambientale strategica, delle quali Virginio era il massimo interprete e capo Scuola della VIA non giustificazionista.

Era  onesto ed incorruttibile! Agli inizi degli anni 90 fu eletto con i Verdi al Parlamento Europeo e nominato Presidente della Commissione Mobilità e Trasporti. Un suo collega raccontava che a Torino, in un’audizione della sua Commissione tenutasi presso una grandissima industria nazionale, fu preso in disparte dall’amministratore delegato.

Offertogli un flute di champagne di gran marca, chiese a Virginio di ammorbidire la posizione sua e della Commissione riguardo ad un certo problema, aggiungendo che l’azienda gli sarebbe stata grata e, sia pure con grande garbo, chiese all’Onorevole Professor Virginio Bettini quale fosse il suo prezzo. Deposto con calma il prezioso bicchiere, rispose che il suo prezzo sarebbe stato talmente alto che neanche il valore dell’azienda avrebbe potuto pagarlo. Salutato con garbo – cosa difficoltosa per il suo carattere irruento – chiuse l’audizione e tornò a Strasburgo.

Virginio Bettini fu, nel 1977, invitato a Cagliari in un convegno organizzato da Italia Nostra. Per un giovane laureato in Geologia avvicinare un maestro carismatico e sottoporgli una ricerca sull’inquinamento dei suoli e delle acque di falda per i pesticidi che, nel Campidano, venivano usati ad libitum nelle colture di carciofo, fu un’esperienza fondamentale.  Essere invitato poi a Venezia, nel mese successivo, ad un dibattito sulla “Deriva Ambientale” nella sua Università fu stupore e quasi panico! Profondamente innamorato della Sardegna, a Putzuidu poteva contare su una larga cerchia di amici.

Quando l’ENEL pensò di realizzare una termocentrale elettrica a carbone nel Cirras di Santa Giusta, il presidente del Comprensorio di Oristano lo volle al suo fianco per coordinare un gruppo di lavoro volontario che leggesse criticamente i documenti predisposti dalla società. Ebbe mano libera nello scegliere i collaboratori, tra cui Giorgio Nebbia, Gianni Mattioli, Enrico Falqui.

Un lavoro di valutazione ampio e complesso che demolì la capacità dei suoli di potervi depositare le ceneri. Quel metodo si rivelò vincente: le osservazioni degli scienziati, come dei principianti, distrussero l’impianto progettuale dell’ENEL e peggiore sorte capitò alla Valutazione di impatto ambientale, di carattere giustificazionista, il cui documento Bettini ridusse a carta straccia!

La Sardegna e l’Oristanese devono essergli grati per aver salvato la splendida area del Cirras. Alla fine degli anni 90,  l’Università di Sassari lo chiamò per aprire il corso di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica al Corso di Laurea in Scienze Ambientali di Nuoro.

Colleghi dopo essere amici da decenni! Si organizzarono da allora decine di seminari residenziali a tema in un regima di autogestione, in cui studenti e professori preparavano i pasti o lavavano i piatti, o tenevano in ordine i bagni o le camerate. Con lui finì per collaborare Chiara Rosnati che da studentessa divenne un valido sostegno alla didattica e che, quando Bettini dovette lasciare l’insegnamento di Nuoro, l’Università chiamò per sostituirlo nella didattica ai Corsi di Scienze Ambientali prima e Scienze Forestali poi, dove insegna tuttora Principi di VIA e VAS.

Un vero mentore per tutti a cui essere riconoscenti  per le interminabili discussioni.  Negli anni passati all’Università, il suo essere scomodo oppositore all’interno ma anche all’esterno, nelle sue epiche battaglie contro il nucleare, gli ha fatto coniare la frase “l’Università è il luogo del non consenso” affermando in questo modo che laddove si faccia ricerca non esistono verità rivelate.

L’Università non è perciò il luogo in cui abbia cittadinanza “l’Ipse dixit” e questo suo verbo ha sempre sparso a piene mani. E’ questa è l’eredità che ha lasciato a tutti noi che lo abbiamo conosciuto e stimato! Grazie Virginio

 

 

One Comment

  1. Un professore con U Maiuscola, dove dai libri si passava alla prativa, con lui due esperienze di VIA, una sul gassificatore per rifiuti ospedalieri, sempre a Cirras(OR) e la realizzazione del villaggio turistico a Narbolia,dove alla presentazione del nostro lavoro fu presente la DIGOS CIAO

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