L’ex Ospedale militare riprende vita [di Maria Antonietta Mongiu]

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L’Unione Sarda 17 Settembre 2020. La città in pillole. Oggi è abitato dal Dipartimento Militare di Medicina Legale, parte integrante della Sanità pubblica. Ma quanti di quelli, saliti i gradini senza guardare la superba facciata barocca e attraversato il portico per usufruire dei servizi, conoscono il complesso che in questi giorni è anche uno dei fulcri del Progetto Ad Adiuvandum?

Migliaia di persone ammirarono il luogo quando nella primavera del 2016 furono riunite le sue diverse declinazioni e fu aperto alla città. Riduttivamente è chiamato ex Ospedale Militare o San Michele dei Gesuiti o Congregazione Mariana, definizione di chi era parte de is arriccus o lo credeva.

Si tratta del Complesso del Noviziato dei Gesuiti la cui fronte si disponeva su un’antichissima via, sa ruga ‘e monte che dalla laguna portava a Buoncammino, il monte per eccellenza. La facciata chiude Via Azuni, impronta della cortina interna delle mura altomedievali, il cui prospetto è sul lato settentrionale del Corso.

Un gradarium riutilizzava la preesistente strada e risarciva il salto di quota tra le due cortine, leggibile nella gradinata di Vico Portoscalas, per terminare in una torre preesistente a quella degli Alberti, messa in opera nel 1293 e quasi coeva della Fabrica di San Francesco.

Dall’altomedievo il sito è connotato dall’agiotoponimo guerriero Michele, assai diffuso in Sardegna, che nelle tradizioni longobarda, gota e bizantina è custos civitatis ovvero attesta la presenza di una comunità urbana. Nel nostro caso persiste in una città ridiventata policentrica con molteplici castra e ville non ultima quella bizantino-giudicale di Santa Igia.

La tradizione storiografica vi ubica il Predio Lustrense in cui un edificio dedicato a San Michele fu oggetto di scontri dopo che Leone IV (847-855) ingiunse all’arcivescovo Giovanni la distruzione di un altare consacrato dal vescovo eretico Arsenio. Un episodio di iconoclastia ossia di distruzione di immagini della divinità fuori tempo poiché era stata proibita già nel 843 da Gregorio IV.

La Compagnia di Gesù, tra fine Cinquecento e la prima metà del Settecento, vi eresse il Noviziato e poi la chiesa consacrata nel 1738. Le sue alterne vicende a Cagliari hanno segnato il luogo e non solo per la chiesa tuttora officiata ma perché il trasferimento nel 1848 dell’Ospedale militare da Via Baylle ha trasformato il Noviziato da polo di formazione a polo della salute dei sardi cui spetta il dovere di saperlo.

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