Scienza e Incoscienza [di Pier Giorgio Testa]

Molta meraviglia per il Nobel al Fisico italiano Parisi, soprattutto per l’impostazione teoretica, che maggiormente ha riguardato la sua ricerca e  il suo insegnamento,  oggi che siamo più abituati a vedere premiati studi, che portano a rapide applicazioni in campo economico e commerciale.

Già la motivazione giustificativa per il premio,  «Per la scoperta dell’interazione fra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria.», la dice lunga  sulla complessità del suo impegno, ma anche sulla complessità della sua conoscenza; ed infatti questi studi come si trova in Wikipedia “hanno un impatto rilevante in molti altri campi del sapere, quali l’antropologia, le scienze cognitive, la finanza, la biologia e le scienze sociali in genere.”

Ricorda, per questo e a pieno titolo, lo Scienziato, così come veniva inteso ai tempi di Galileo, cioè quello di uomo ricco di cultura in vari ambiti, che sapeva di Astronomia, non più che di Greco o di Matematica, non meno che di Filosofia. Oggi il termine, abusato all’americana, identifica i tanti ricercatori, “scientist” appunto, impegnati in campo soprattutto Biologico e soprattutto tecnico e quindi molti dei ricercatori, anche fra quelli in recente passerella televisiva, si fregiano di questo che, piuttosto che rappresentare un inquadramento professionale, sembra, ma questo piace loro, un riconoscimento onorifico.

Il problema è che Giorgio Parisi ha incominciato a parlare anche di Ambiente e di danno climatico e, grazie ad un pulpito così elevato, a fare dichiarazioni, anche alla Camera dei deputati, veramente in controtendenza rispetto ai luoghi comuni continuamente ribaditi; il professor Parisi ha infatti dichiarato che la crescita del PIL è in contrasto con le urgenti richieste di interrompere la pessima china intrapresa dall’Occidente negli ultimi anni.

Ma come? il PIL!  il totem di questi ultimi decenni, brandito minacciosamente anche contro gli “approfittatori del reddito di cittadinanza”, definiti poltroni; il PIL, la cui crescita è ritenuta l’unica strada percorribile, oggi viene messo in discussione? Le parole di Parisi, che contrastano la “visione” del presidente degli italici industriali, che ha già paventato l’arresto della produttività, a causa della Transizione ecologica, danno qualche speranza e lasciano intendere che Benessere fisico, mentale ed economico dell’Uomo, non possano essere ottenuti con questo tipo di aumento del prodotto interno lordo, fatto di vendita incontrollata di auto e quindi di combustibili fossili, di distruzione del Paesaggio, ora termine desueto, perché troppo equivalente a bene da preservare, di sforacchiamento di monti per la realizzazione di gallerie, utili solo a chi le fa.

Ma sembra che in Italia non si voglia che ci si preoccupi più di tanto di riscaldamento climatico, per cui si parla ancora di “bel tempo” per questi giorni, innaturalmente caldi di ottobre, quando nei meteo tedeschi si parla di “Sonnig” cioè di giorno assolato, non bello e si esprime preoccupazione particolare per lo scioglimento dei residui ghiacciai alpini.

Affiancare il nome di Giorgio Parisi a quelli di Marconi, Fermi, Segre, Rubbia e Giacconi fa star bene, non solo perché dimostra che ci sono ancora italiani in grado di mantenere autonomia di giudizio, nonostante il “Malleus Maleficus” del Libero Pensiero Unico, che  vuole governare, ma anche per come le sue parole sapranno ridare  fiducia a quanti temevano che la guerra in difesa dell’Ambiente fosse già persa.

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