Una legge quadro per il suolo italiano nell’ambito della strategiaa europea [di Sergio Vacca]

Preambolo. Circa quarant’anni fa, le Cattedre di Geopedologia delle Università di Cagliari e Sassari organizzarono un convegno nazionale, nel corso del quale avrebbe dovuto venir presentata una proposta di legge regionale sulla “gestione e sulla difesa del suolo”.

La Sala convegni della Fiera di Cagliari vide presenti quasi duecento studiosi della Scienza del Suolo, italiani e stranieri: agronomi, geologi, botanici, biologi, forestali, ingegneri di diverse specializzazioni, ma anche urbanisti pianificatori, per dibattere quella che sembrava essere la chiave di volta delle discipline coinvolte, evidenziandone la centralità, nei tempi nei quali la pianificazione territoriale sembrava un imprescindibile mantra.

Angelo Aru e Paolo Baldaccini, organizzatori del Convegno, nell’attività di sensibilizzazione, interessarono anche il mondo politico regionale ed in particolare un parlamentare nazionale, che sembrava avere a cuore l’argomento. Gli fu chiesto un intervento sul quadro legislativo esistente e sugli scenari di suoli “sani”, difesi dalla pluralità di minacce che ne compromettevano le funzioni ed i servizi ecosistemici.

L’onorevole si dichiarò meravigliato perché non si parlasse di Catasto e di quanto connesso. Gelo in sala! L’oratore non capì d’aver sbagliato tema e proseguì per poco. Tra i più giovani, cominciarono a rumoreggiare. L’onorevole si rese conto del suo “scantonamento” e, completato l’intervento, lasciò la sala, senza l’applauso di cortesia.

La Sardegna non ebbe la sua norma sul governo e la salvaguardia della risorsa, nonostante, in quel momento, fosse la regione italiana col maggior numero di studi e cartografie sul suolo. Altre regioni, dall’Emilia Romagna, al Piemonte e alla Toscana, con rimarchevole celerità, provvidero con norme particolarmente indirizzate all’organizzazione di Servizi del Suolo e con azioni mirate alla sistematica implementazione delle conoscenze sulla risorsa e alle attività di difesa e risanamento.

Il Disegno di Legge di oggi. Nel maggio di quest’anno, un’importante iniziativa di tre senatrici, La Mura, Nugnes e Moronese. Hanno presentato alla Presidenza del Senato il Disegno di “Legge  Quadro per la Protezione e la Gestione Sostenibile del Suolo”.

L’incipit della relazione di accompagnamento costituisce un memento per i Senatori, richiamando un documento dell’Unione: “Troppo pochi sanno che il nostro futuro dipende dallo strato sottile che si estende sotto i nostri piedi. Il suolo e la moltitudine di organismi che in esso vivono ci forniscono cibo, biomassa, fibre e materie prime, regolano i cicli dell’acqua, del carbonio e dei nutrienti e rendono possibile la vita sulla terra. Occor­rono migliaia di anni per produrre pochi centimetri di questo tappeto magico”.

Si tratta della Strategia dell’Unione Europea per il Suolo per il 2030. Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima, adottata dalla Commis­sione europea in data 17 novembre 2021, che riesce in poche e semplici parole a riassumere come la vita sul nostro pianeta dipenda dal suolo, risorsa sostanzialmente non rinno­vabile, di cui conosciamo ancora pochissimo, e che, purtroppo, è esposta ad una pluralità di minacce, che possono comprometterne le funzioni e i servizi ecosistemici.

Infatti, secondo la Commissione Europea, si stima che una percentuale tra il 60-70% dei suoli nell’Unione Europea non sia in buona salute: i suoli continuano ad essere soggetti a processi di forte degrado, come l’erosione, la compattazione, la riduzione di materia organica, l’inquinamento, la perdita di biodiversità, la salinizzazione, l’imperme­ abilizzazione, a causa di un uso ed una ge­stione insostenibili, dell’eccessivo sfrutta­mento e dell’emissione di sostanze inqui­nanti.

Il Disegno diLegge Quadro, recependo le indicazioni e gli obiettivi della predetta Strategia, è frutto dell’elaborazione approfondita e unitaria effettuata da parte dei ricercatori dell’Associazione Ita­liana delle Società Scientifiche Agrarie (AISSA) e delle Società Italiana di Pedologia, della Società Internazionale della Scienza del Suolo e della Società Europea della Difesa del Suolo e  con il fattivo sostegno del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA).

Un contributo autorevole e quanto mai opportuno in un tempo in cui la protezione e la gestione sostenibile e sistematica del suolo rappresentano una necessità non più rinviabile stante le tante situazioni di de­grado dei vari ambiti territo­riali presenti in Italia. Il Disegno di Legge muove dalla consapevolezza che la conoscenza dello stato di salute dei suoli sia il presupposto indispensabile per la loro protezione e gestione sostenibile, anche in vista del conseguimento degli obiettivi delineati dall’Unione.

Il Disegno di Legge, che consta di 17 articoli, è suddiviso in due capi: il primo riguarda i “Princìpi generali” definisce gli obiettivi, fornisce una serie di definizioni, delinea il campo di applicazione, istituisce il Centro Nazionale per la protezione e la Gestione Sostenibile dei Suoli (CENPSU) e il Comitato tecnico-scientifico, precisandone le competenze, e disciplinando i poteri sostitutivi dello Stato.

Nel secondo capo sono delineate le “Misure per la protezione e la gestione sostenibile dei suoli” . Vengono individuate specifiche misure per la protezione e gestione sostenibile dei suoli, quali, ad esem­pio, la realizzazione di un monitoraggio del suolo, di una banca dati pedologica nazio­nale, ma anche  attività di divulgazione e informa­zione per i cittadini e descritte buone pratiche agrosilvo-pastorizie per le amministrazioni locali e le aziende rurali; vengono inoltre previste specifiche attività di corsi di formazione universitari nel campo della Pedologia.

Un quarantennio, in cui la Scienza del Suolo, nelle sue diverse articolazioni, è considerevolmente cresciuta, grazie alla ricerca in ambito universitario, ma anche delle inziative regionali, potendo contare oggi su attività sistemiche in quasi tutto il Paese, avrà finalmente un coordinamento nazionale, peraltro negli auspici di quel Convegno svoltosi a  Cagliari or quatrant’anni orsono.

* Già professore di Scienza del Suolo dell’Università di Sassari

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