E la sinistra sarda che fortuna vanta? Coriandoli e politica [di Raffaele Deidda]

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Dev’essere vero che la politica è anche show, se capita di ripensare a personaggi e a situazioni dello spettacolo mentre si riflette su dinamiche e personaggi della politica. Ricordate la signora Emma Coriandoli? Era la casalinga italiana parodiata en travesti da Maurizio Ferrini, il comico romagnolo lanciato da Enzo Arbore negli anni ’80 in Quelli della notte. Comunista moderata, la signora Emma è vedova di Anselmo, stroncato da un’indigestione di coniglio con le cozze, il piatto forte della signora. Dichiarava di amare “i comunisti sanguigni, come quelli della mia terra […] chissà perché, quanti sono ai vertici sembrano piuttosto dei sacrestani”.

Oggi, nel ruolo di marito della signora Coriandoli è perfetto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, magari scampato all’indigestione. Aspetto sanguigno da estimatore di lambrusco o di sangiovese come Francesco Guccini, quando parla sembra stia per intonare la “Locomotiva”. Infanzia contadina, bicicletta, distribuzione dell’Unità, servire messa da chierichetto. Ministro incaricato di dare applicazione al Job Act di Renzi non ha, pur essendo “ai vertici”, l’aria del sacrestano. E’ rassicurante, un compagno vero, uno a cui mettere in mano con fiducia i diritti di lavoratori, il ministro della cooperazione rossa che non permetterà mai di sacrificare al sol dell’avvenire di Renzi ciò che resta del nocciolo duro del Pd, i dipendenti pubblici.

Nel governo delle larghe intese di Renzi (quali differenze da quello di Letta?) un ministro di “vera sinistra” ci voleva, per bilanciare i destrorsi di Alfano e gli altri di Renzi che “sinistri” proprio non sono. Ciò che resta della sinistra del Pd può dichiararsi parzialmente soddisfatta. Almeno quella del “serpentone metamorfico” Pci-Pds-Ds-Pd che ha attraversato Marx, Gramsci, Berlinguer approdando alla liberalizzazione selvaggia e all’europeismo a tutti i costi. Un prezzo alla modernizzazione bisogna pur pagarlo!

Fortunata la sinistra, c’è Poletti che garantisce. E la sinistra sarda che fortuna vanta? Sicuramente una condizione ante Renzi, anche se il presidente della Regione si è dichiarato “renziano della prima ora” in tempi non sospetti. Ante addirittura Letta, è una condizione “alla Mario Monti”, al Governo dei professori. Sei assessori su dodici, più il presidente, sono ordinari delle Università di Cagliari e di Sassari. Forse è la Giunta regionale più accademica d’Italia. Qualche primato la Sardegna deve pur averlo. Anche molto competente, pare. Si, perché le competenze sono state cercate dove si trovano, lasciando a casa le categorie di destra e sinistra, roba del secolo scorso, e gli studenti senza professori.

Per cui vanno bene le competenze di chi ha ricoperto importanti incarichi istituzionali nel precedente governo di centrodestra, di chi è stato consulente di assessori del precedente governo di centrodestra, di chi ha militato direttamente nella destra-destra, di altri ancora che hanno sostenuto progetti di sviluppo turistico “sostenibile” classificati come insostenibili dal PPR della giunta di centrosinistra ante Cappellacci. Ma, tant’è, “the competence first of all”, dice il presidente della Regione con cultura oxfordiana.

Una domanda? Perché il centrodestra sardo, pur avendo avuto eccellenti amministratori e competentissimi consulenti, oggi nel governo regionale di centrosinistra, ha così clamorosamente fallito? Non è che ci dobbiamo aspettare il j’accuse di Cappellacci: “Sono stato sabotato”? Fuori dalla celia, questa Giunta ad alto contenuto accademico appare il prodotto del fallimento dei capi-partito tronfi di privilegi e carichi d’ irresponsabilità che hanno demandato a un “deus ex machina” di salvare prima il partito di non – opposizione e poi la Sardegna dal baratro per i cinque anni di governo Cappellacci e di malapolitica bipartisan.

Ce la farà e per quanto il professor Pigliaru con il suo “cerchio magico” di professori  già di centrodestra e/o già consulenti del centrodestra a salvare la Sardegna dopo aver salvato la faccia del Pd e dei suoi notabili, vecchi e nuovi, che si sono comunque assicurati la nomina di assessori e dei loro apparati con persone a loro fedeli? C’è da augurarsi di sì, vista la crisi della Sardegna. Per adesso è reale e di sinistra l’operato del “ministro” regionale del Lavoro nello sbloccare un po’ di denari per i cassintegrati. Ha saputo dove mettere le mani da subito.

2 Comments

  1. Mario Sau

    Grazie per la brillante analisi che evidenzia i legami che i “possessori di competenza” meglio se cattedratici, riescono ad attivare attraversando l’orizzonte politico ormai ridotto a semplice amorfo scenario

  2. Pingback: in giro nella rete con la lampada di aladin… | Aladin Pensiero

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