Lettera aperta al Sindaco di Oristano [di Vittorio Umberto Cocco]

Gentile sindaco Sanna, lei sicuramente sa – e probabilmente ne ha merito – che da quasi due mesi la biblioteca comunale della città apre con orario continuato, tutti i giorni dalle 9 alle 18.30, il sabato sino alle 13. Ne è stata data notizia in due brevi di cronaca dei giornali ma è una così grande novità che non se ne ricorda un precedente a memoria d’uomo, va in controtendenza con quel che accade in gran parte della provincia, sospetto in tutta la Sardegna, e ha creato in pochi giorni nuove abitudini, attratto nuovi utenti nelle sale di via Sant’Antonio. Solo che nel frattempo è arrivato il freddo e ora le persone scappano, chi ci si avventura per provare a leggere e a studiare non resiste per più di un’ora.

I bibliotecari si portano la stufetta da casa, la mettono davanti ai piedi, per quel che serve. Tutto torna alla desolazione degli altri inverni, sono molti anni che non funziona il riscaldamento (e d’estate il raffreddamento, che ha costretto a chiudere la biblioteca per qualche settimana, ad agosto di quest’anno).

Non è una colpa leggera delle amministrazioni, le diverse amministrazioni di questi anni passati, che non sono riuscite a risolvere un problema che, per quanto complesso possa essere (un nuovo impianto in un edificio storico e di quel pregio), non può richiedere più di un decennio per trovare soluzione.

Non si capisce perché non si sperimenti una qualche soluzione provvisoria, una stufa nella sala lettura e una nell’ambiente dove i bibliotecari accolgono gli utenti. Svolgendo lei, sindaco, una professione che ha a che fare con la gestione dei beni culturali, immagino che abbia dato un impulso personalissimo all’apertura a orario continuato, insieme – da quel che si sa – con quello del nuovo responsabile del servizio della sua amministrazione e del personale delle cooperative che gestiscono la biblioteca. Se è andata così, è troppo chiederle di continuare, di fare quest’altro passo, far riscaldare gli ambienti in inverno?

Lei ha tra le mani un prezioso monumento vivo della città, un luogo con pochi eguali in Sardegna. Deve vedere quanto è piacevole quando – nelle mezze stagioni – le ampie sale e i più piccoli ritiri, quei lunghi corridoi pavimentati in cotto, il chiostro, sono frequentati; nel silenzio, non si sente lo squillo di un cellulare, il personale all’altezza, l’ingresso condiviso con la pinacoteca Carlo Contini. E quest’antico ospedale aperto alla vita della gioventù nello spicchio del capoluogo giudicale in ristrutturazione lenta ma che sta ricomparendo, fra i vasti cortili privati e gli enormi spazi pubblici, non vale, da solo, un mandato amministrativo?

 

Oristano  dicembre 2023

 

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