Bohème sempreverde [di Franco Masala]

Opera indiscutibilmente natalizia, La Bohème torna per l’ennesima volta a Cagliari nel teatro Lirico dove era apparsa anche sette anni fa. In realtà si tratta di una frequentazione lunghissima e spesso a distanza estremamente ravvicinata che fa del capolavoro pucciniano uno dei più rappresentati. Di fatto apre le celebrazioni per il centenario della morte di Puccini che nel 2024 porteranno Tosca e Butterfly anche se sarebbe stato opportuno rivolgersi a titoli meno battuti.

È comunque ormai un quarantennio che il compositore lucchese è ampiamente rivalutato dopo le riserve di molta critica (ma non del pubblico) e proprio La Bohème è ai vertici di un linguaggio teatrale che abbandona le tre vie maestre del tardo Ottocento – Verdi, Wagner e il Verismo – per percorrere strade nuove e originali come ha sottolineato Gaia Varon durante la sua presentazione nel foyer del Lirico.

Canto di conversazione, commistione continua tra comico-burlesco, dramma e patetismo, pittura sonora d’ambiente (dalle gocce d’acqua al crepitìo del fuoco al freddo da neve) sono i pilastri su cui poggia la partitura, presentata la prima volta al Regio di Torino nel 1896 con il prestigioso avallo di Arturo Toscanini. Così giovinezza, povertà, amori, speranze, amicizie, illusioni, dolori si mescolano perfettamente come nella vita, creando empatia con lo spettatore.

L’odierna produzione cagliaritana proviene dal Massimo di Palermo ed è ultratradizionale con il solo spostamento di data a fine Ottocento (affiches pubblicitarie e ballerine di can can nelle garbate coreografie di Luigia Frattaroli lo confermano) per la regia di Mario Pontiggia, le scene di Antonella Conte, i costumi di Francesco Zito (inopinatamente bianchi nel quadro finale) mentre le luci di Bruno Ciulli avrebbero richiesto maggiore credibilità, soprattutto nel finale primo quando nonostante lo spegnersi dei fiochi lumi la luce rimane piena rendendo tutto perfettamente visibile.

L’esecuzione musicale poggia su una coppia protagonistica di eccellenza: Francesco Demuro e Marigona Qerqezi. Il tenore turritano, ormai al vertice di una carriera ampiamente internazionale, disegna un Rodolfo credibilissimo e squillante fin dalla celeberrima aria “Che gelida manina” con una cura della dizione e mezzevoci di grande pregio. Il soprano croato, debuttante nel ruolo, è una partner ideale con una pienezza di voce, forse anche eccessiva per Mimì che richiederebbe qualche smorzatura in più, raggiungibile sicuramente con la ulteriore frequentazione della parte.

Tra i bohèmiens ottimo Danilo Terenzi come Schaunard da promuovere immediatamente al ruolo di Marcello che ha in Bruno Taddìa un ottimo attore e un cantante un po’ sottotono. Il basso George Andguladze disimpegna bene la sua “zimarra” mentre Musetta ha il tono frivolo e leggero di Daniela Cappiello, efficace anche scenicamente.

Completano la locandina Matteo Peirone nel duplice ruolo di Benoît e Alcindoro, Moreno Patteri, Marco Frigieri, Alessandro Frabotta e Guerino Pelaccia nelle brevi parti di contorno. Dirige il maestro Jaume Santonja, al debutto assoluto nell’opera lirica, che governa palco e buca con esiti alterni, riuscendo soprattutto negli squarci più scopertamente sinfonici che in Bohème abbondano. Orchestra e coro impegnatissimi come il coro di voci bianche del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, istruiti rispettivamente da Giovanni Andreoli e Francesco Marceddu.

Pubblico decisamente numeroso con successo pienissimo e festeggiamenti prolungati per tutti gli artefici dello spettacolo e in particolare per Demuro e Qerqezi.

*foto Priamo Tolu ©

 La Bohème

scene liriche in quattro quadri

libretto Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger

musica Giacomo Puccini

editore proprietario: Universal Music Publishing Ricordi s.r.l., Milano

giovedì 21 dicembre, ore 20.30 – turno A

venerdì 22 dicembre, ore 19 – turno E

sabato 23 dicembre, ore 19 – turno G

domenica 24 dicembre, ore 11 – Famiglie all’opera!

mercoledì 27 dicembre, ore 20.30 – turno B

giovedì 28 dicembre, ore 19 – turno F

venerdì 29 dicembre, ore 20.30 – turno C

sabato 30 dicembre, ore 17 – turno D

 

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