La casa di Adalberto Libera(I) [di Pietro Ciarlo]

boscaro

Pubblichiamo l’intervento letto da Pietro Ciarlo in Piazza Carmine in occasione della FAIMARATHON Cagliari… tra bianchi colli e piazze svoltasi a Cagliari domenica 12 ottobre un percorso che ha coinvolto 10 piazze della città ed un centinaio di accademici, studiosi, professionisti, intellettuali, artisti che si sono prestati a fare i “ciceroni speciali” per spiegare la bellezza della città del sole (NdR).

Venticinque anni fa io e mia moglie decidemmo di comprare la nostra casa definitiva, quella per il resto della vita. Cercammo, fummo fortunati, trovammo in Piazza del Carmine, in Palazzo Boscaro, il palazzo del tabaccaio. Comprammo da due fratelli Libera. All’inizio non collegammo, ma poi capimmo che erano i figli del grande architetto Adalberto Libera, infatti Adalberto, di aristocratica famiglia trentina, aveva sposato Stefania Boscaro. Fummo incuriositi e forse un tantinello anche emozionati, sperammo di conoscere aneddoti o episodi di Libera a Cagliari, ma restammo delusi.

Peraltro, l’autore del palazzo dei congressi dell’EUR ha lasciato a Cagliari due opere: le palazzine di edilizia popolare di via Pessina, la cosiddetta Città giardino, e un padiglione della Fiera, ormai completamente trasformato rispetto al disegno originario anche per ragioni di consolidamento strutturale.

Tuttavia, ci piace pensare che la tanta architettura razionalista caratterizzante la recente edilizia cagliaritana sia anche un lascito indiretto di Libera e di quel gruppo di architetti “fascistissimi” che operò sotto la guida e lo stretto controllo di Marcello Piacentini. Ormai le loro opere si sono distaccate dalla temperie politico culturale che le aveva prodotte e appaiano per quelle che veramente sono: dei capolavori. Esse hanno prodotto uno stile.

A Cagliari mi sembra di poter individuare una significativa influenza di Giuseppe Terragni, altro grande architetto del gruppo piacentiniano. Ad esempio, per non andare più lontano, la risistemazione del lungomare adiacente Piazza del Carmine, reca il segno delle trabeazioni rampanti tipiche di Terragni.

Giustamente Franco Masala ha definito quella del Carmine la madre di tutte le piazze di Cagliari. Mi piace immaginare che dalla mia casa di questa Piazza, già di Adalberto Libera, si sia almeno in parte irradiata un’architettura contemporanea capace di dare qualità alla città di Cagliari. Piazza del Carmine è di grande bellezza. La Fai Marathon ha stimolato alcune ulteriore riflessioni sulla sua recente evoluzione e sul suo ancor più recente degrado. Su queste questioni voglio tornare perché piazza del Carmine è casa mia e perché è un monumento di tutti.

One Comment

  1. Leonardo Filippi

    Carissimo Pietro,
    Per gli strani casi di quest’era digitale, curiosando su Adalberto Libera, mi sono imbattuto in questo Tuo scritto. E ho appreso così che tu hai acquistato la casa di Libera in piazza del Carmine, mentre io vivo in una villetta di via SCANO che, mi dicono, furono progettate dallo stesso Libera. In effetti lo stile é quello decò, anche se col tempo in qualcuna di queste case si é operato qualche stravolgimento. Insomma, abbiamo in comune una casa di Libera…..
    Un affettuoso abbraccio
    Pippo

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