Il musicologo che vedeva la Sardegna autrice del suo destino [di Nicolò Migheli]

Terni Paolo, scrittore, musicologo, occhiali, mano © 2009 Gilola CHISTE'

L’Unione Sarda 11/03/2015. Paolo Terni ci ha lasciato. Era conosciuto al grande pubblico per la sua collaborazione al Terzo Programma prima e a Radio 3 poi, dove condusse trasmissioni di musica classica. I suoi programmi erano una sfida agli ascoltatori per la costante ricerca che richiedeva grande attenzione. Musicista, scrittore, docente presso l’Accademia di Arte DrammaticaSilvio d’Amico”, innovò l’uso della musica nella drammaturgia collaborando con Luca Ronconi per più di trent’anni.

Rientrato da Alessandria d’Egitto dove era nato ed aveva fatto gli studi superiori, venne da noi e fece parte del Progetto Sardegna promosso dall’Unesco e dall’Oece. Programma che coniugava iniziative di sviluppo economico con interventi culturali che avevano l’uomo come centro. L’area coinvolta fu quella che va da Oristano fino a Bosa. L’idea era che lo sviluppo deve nascere dalle potenzialità dei luoghi e che gli abitanti sono i primi protagonisti. Una concezione totalmente alternativa al modello fordista allora dominante. Cinque anni di sperimentazioni coinvolgenti interrotte dalla Regione Sarda che ritirò il cofinanziamento.

Un incontro virtuoso tra tecnici ed intellettuali che provenivano da tutta Europa con le popolazioni locali. Uno scambio eguale di esperienze e conoscenze, di cui Paolo Terni fu uno degli attori principali. A fine progetto toccò a lui scrivere il rapporto conclusivo che ebbe grande diffusione tra i paesi membri dell’Unesco. Progetto Sardegna come modello. «Non credo alle risposte ma credo alle domande», era solito affermare Paolo.

La risposta delle èlite sarde fu quella della petrolchimica. Fine dell’idea sviluppo sostenibile. Con il progetto Oece avremo avuto una Sardegna diversa, libera da vincoli che sono più culturali che economici. Di quel tempo qualcosa è rimasto in Montiferru e a Santu Lussurgiu. Quello che è venuto dopo nella valorizzazione delle risorse locali ha le sue radici nel lustro a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60.

Luoghi che saranno sempre grati a Paolo Terni, intellettuale raffinato con un’idea di Sardegna simile alla nostra.

One Comment

  1. anna

    Su Repubblica D. Villatico lo ricorda così: non si nasce a caso ad Alessandria d’Egitto.Vi nacquero Ungaretti e Apollinaire.si nasce e si cresce in una città dalle molte lingue,dalle molte culture,e ci si abitua a pensare in maniera polifonica :molte voci,quante sono le lingue che si parla e si scrive.In ciò ,Paolo Terni era un italiano anomalo,diffidava di chiunque guardasse solo al proprio paese e coltivasse solo la propria lingua.In più aveva studiato musica.Ma non come pratica professionale,bensì come indispensabile e irrinunciabile colloquio culturale.

Lascia un commento