Il salvataggio di Azzollini [di don Paolo Farinella]

poverta

Chi, tardo di mente e lento di comprendonio, aspettava la prova fumante dello stato delinquenziale del Pd, ora è appagato. Azzollini Antonio, sodale di Al Fano, al Governo col Pd, indagato dalla procura di Trani, governava con cipiglio mafioso la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, assumendo chi voleva, facendo affari come voleva, minacciando la responsabile, suor Marcella, con argomenti spirituali del tipo “Da oggi in poi qui comando io, altrimenti vi piscio in bocca” (due testimoni confermano questo splendore letterario dadaista). L’Istituto ha un buco di mezzo miliardo di euro. Il senatore, presidente della commissione bilancio del Senato, si offre di salvarlo, ma a prezzo di disporre del potere assoluto: assunzioni, contratti, nomine dirigenti, in una parola comandare. Costui, che si definisce cattolico e forse va anche in chiesa, preso il potere dell’Istituto, lo finisce completamente disintegrandolo perché lo usa a scopi clientelari.

La Procura di Trani lo inquisisce e lo persegue, ma è senatore e, pur colto in flagrante, è tutelato dall’immunità parlamentare, istituto immorale che tutela sempre più i corrotti e si fa beffe degli onesti, occorre l’autorizzazione della camera di appartenenza. Il Pd, quello che voleva essere il partito della legalità, che combatteva l’illegalità effusa e diffusa da Berlusconi e dalle sue bande, quello che si appellava ai «valori della sinistra», quello che è tanto ansioso di battere Berlusconi da scegliere Renzi Matteo, il figlio primogenito di colui per farsi governare, quello che rinnega se stesso, i suoi antenati e i suoi discendenti, se mai ne avrà uno.

Il Pd, che in commissione vota per l’arresto preventivo di cotanto senatore, in aula, il giorno 29 luglio 2015, festa di Santa Marta, vota contro l’arresto, con una coerenza che fa tremare le vene i polsi. Salvato il senatore di Al Fano, capo della congrega degli inquisiti e perseguiti, che aveva minacciato vita dura al Governo, un minuto dopo il voto, la intemerata Serracchiani dichiara candida e pura: “Dobbiamo vergognarci, dobbiamo chiedere scusa (ai nostri elettori)”.

Gli elettori del Pd sono e restano cornuti, mazziati e anche presi per i fondelli dalla Serracchiani, che deve la sua fortuna politica ad un intervento appassionato contro la casta del segretario Dario Franceschini. Era il 21 marzo 2009, ella fece un discorso memorabile sul rinnovamento del partito e sulla questione morale che la lanciò come deputata europea e poi da lì una corsa senza ostacoli fino a diventare renziana d’acciaio, cioè tutrice della casta più casta, dei corrotti più corrotti, dell’alleanza con Berlusconi e ora anche con Verdini, il macellaio toscano inquisito pure lui per bancarotta e non so per quanti altri reati.

Il Pd, che ha perso l’anima, il corpo e il suo popolo (quello che resta), è colpevole e complice, monco di sinistra e sovrabbondante di destre, di cui ormai colleziona i trofei. Avere salvato Azzollini è un marchio vergognoso che questo sedicente partito si porta addosso, avendo perso il diritto di parlare, anzi di pensare la questione morale e la purificazione della politica, traghettandola dal malaffare alla buona politica. Oggi imperversa Renzi, il becchino del Pd, responsabile di preparare un fascismo di ritorno che si respira nell’aria e che si va estendendo come una vergognosa epidemia non contrastata né intuita.

Il Senato che avrebbe dovuto valutare, a norma di Costituzione soltanto che non vi fosse «fumus persecutionis», si è annebbiato e perso nel «fumus pisciationis», annegandovi dentro e soffocando la dignità della nazione, l’onore del Senato e il buon senso degli Italioti che non si rendono ancora conto di essere in mano a briganti e malfattori che meritano solo di essere ammanettati «in blocco» e buttati in prigione, assicurandosi per benino che la chiave sia buttata nel profondo oceano per sempre. Parola di Sant’Agostino: «Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti? Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?». Formato tessera per l’Italietta renziana.

Hanno salvato Azzollini con questo Parlamento, mentre “con questo Parlamento” non si può fare una norma sulle coppie omosessuali.

*Prete cattolico. Parroco a Genova, di “una parrocchia antichissima, senza parrocchiani e senza territorio. Sono parroco di confine per chi crede e per chi non crede. Non posso essere Paolo senza essere prete e non posso essere prete senza essere Paolo, cioè prete dal cuore laico che credo sia il più bel regalo di Dio”

5 Comments

  1. Antonello Farris

    Don Paolo! Che sorpresa e che bella presenza. Benvenuto tra gli indignati e i delusi del pd.
    Frasi fulminanti e quantomai vere. Apriamo gli occhi…un certo fascismo sta ritornando e arriva proprio dal pd.

  2. fra

    Non condivido lo scandalo. Mi scandalizzano, invece le parole terribili di questo prete giustizialista. Questo senatore , chiunque sia, è solo indagato, l’arresto preventivo è una barbarie, ossia contro la giustizia. Certo avrebbe dovuto dimettersi, ma l’arresto preventivo senza una condanna è peggio ancora, è da giustizia sommaria.

  3. umberto cocco

    Che articolo terribile! Ma chi è questo prete per giudicare? Lo processino, il senatore, e se è colpevole lo condanneranno. Arrestarlo, il mese d’agosto, con i magistrati in ferie, con motivazioni apparse non sufficienti a Luigi Manconi, per esempio, a Pietro Ichino, mica solo ad Alfano, sarebbe stata una barbarie. Bisognerebbe passarci, attraverso queste esperienze. C’è da non dormire la notte se capita a persone che si conoscono. Ed è capitato a una moltitudine di persone che poi il tempo si è incaricato di riabilitare, spesso troppo tardi, con danni irreparabili. Che disumanità in questo prete, che arroganza, che spietatezza.

  4. Antonello Farris

    E gli altri otto che sono agli arresti? Perché lui no e gli altri sì?
    Tutto è così confuso e i primi ad essere confusi sono i nostri parlamentari del pd (la Commissione aveva detto sì, dopo aver letto le carte ma loro le hanno lette diversamente e hanno detto no). Ma allora a cosa serve istituire una Commissione? Se ognuno deve decidere in coscienza tenere una Commissione è uno spreco. La verità è che il pd non esiste più. Sono morti e non sanno di esserlo. Saranno le prossime elezioni (2018?) a farglielo sapere.

  5. giulio lampis

    Ma questo è un sacerdote? E il direttore di questa pagina? Non sa che è responsabile quanto l’autore delle calunnie e degli insulti dell’articolo? Vergogna.

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