Nel Marganai il governo a ceduo offre la possibilità di fornire una risorsa rinnovabile [di Roberto Scotti]

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Caro Mauro Agnoletti, la denuncia pubblica per le attività selvicolturali che l’Ente Foreste della Sardegna ha sviluppato nel Marganai è iniziata da qualche anno e, con l’articolo di Stella, ha segnato un nuovo apice. Ad ogni uscita rimaniamo nuovamente spiazzati, il livello di distorsione nella percezione della situazione ci ghiaccia, non riusciamo a reagire con sufficiente fermezza e lucidità.

Il tuo intervento, illuminando il contesto storico ambientale, ci sprona a rendere pubblici i nostri commenti. Le attività selvicolturali nel Marganai si svolgono in modo esemplare: è stato studiato ed approvato un piano di gestione, data la presenza del SIC l’approvazione è stata messa in discussione (il citato prof. Aru entra, come voce critica, in questo contesto), la conclusione di questo riesame è stata la riapprovazione del piano (nota SAVI-RAS prot.6264 del 18-03-2015), operano su territorio in gestione pubblica imprese forestali esterne, il territorio utilizza quanto prodotto e si realizza quindi concretamente una filiera corta legno-energia, alimentata da una risorsa realmente rinnovabile.

Se le istituzioni coinvolte nella denuncia non reagiscono fermamente quando un giornalista stimato, del calibro di Stella, usa termini come “disboscamento” in riferimento ad attività selvicolturali svolte con tutti crismi dei controlli istituzionali possibili, la selvicoltura come attività è denigrata: che senso ha studiare, pianificare approvare e riapprovare, non serve, chiudiamo pure il corso di studi universitari in proposito!

Che il governo a ceduo comporti problemi rilevanti sotto il profilo ecologico siamo noi ad insegnarlo. Insegniamo di conseguenza che, quando serve, è adottabile solo a valle e nel contesto di un impegno di carattere territoriale capace di controbilanciare, nel bilancio complessivo, gli impatti inevitabili e di contenere quelli riducibili. Il tema, quindi, comporta complessità e delicatezze che mal si prestano alla semplificazione inevitabile della comunicazione mass-mediatica.

Come NuoroForestrySchool, agli albori dell’attacco denigratorio, abbiamo invitato le parti ad un seminario aperto teso a sviluppare il tema in modo consono alle necessità: nuoroforestryschool.uniss.it/…/2014_05_09-articolo_LaNuovaS… (la registrazione dell’evento ha qualche limite ma è un documeto https://www.youtube.com/watch?v=dQXTc7puFxA&feature=youtu.be).

Tutto questo solo per accennare ad una questione che ribalta la prospettiva. Si coltiva la proposta della filiera legno-energia come alternativa al consumo di risorse non rinnovabili dando acriticamente per scontata l’equazione legno = risorsa rinnovabile. In realtà, invece, l’equazione è vera solo se sono soddisfatte diverse condizioni. In particolare, se il legno in questione è il prodotto di un processo selvicolturale che ‘rinnova’ il bosco. Ancora oggi una quota maggioritaria della legna consumata in Sardegna non deriva da processi con queste caratteristiche.

Il governo a ceduo offre la possibilità (alle condizioni di cui sopra) di fornire una risorsa realmente rinnovabile. Nel Marganai l’Ente Foreste, offrendo un buon esempio di rispetto delle condizioni necessarie affinché la selvicoltura contribuisca concretamente a ricostruire un senso e quindi un futuro di quel territorio, interpreta il proprio ruolo in modo virtuoso e quindi merita piuttosto di essere apprezzato per questo. Andando a prendere contatto con il territorio non è difficile rendersene conto!

*Docente NuoroForestrySchool. Università di Sassari

**Foto Lino Cianciotto

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