5 cose da fare per assicurarci che Trump perda [di Michael Moore]

Democratic presidential candidates  Sen. Bernie Sanders, of Vermont, left, and Hillary Rodham Clinton talk before the CNN Democratic presidential debate Tuesday, Oct. 13, 2015, in Las Vegas. (AP Photo/David Becker)

L’HuffPost 10/08/2016 . Negli ultimi giorni una serie di sondaggi ha mostrato Hillary Clinton in testa a Donald Trump a livello nazionale, con un vantaggio a due cifre, includendo stati come il Michigan (10 per cento) e la Pennsylvania (11 per cento). Se siete dei sostenitori della Clinton e quando avete visto quei numeri avete provato un senso di sollievo, se le vostre spalle d’un tratto si sono rilassate e avete prodotto dalla vostra bocca un suono tipo “fiuu“, se vi siete entusiasmati all’idea che il vostro sistema di valori sia stato convalidato dal fatto che non esista alcuna probabilità che i vostri compatrioti americani finiscano per votare un misogino narcisista, allora siete appena diventati parte del problema — nonché la ragione per cui Donald J. Trump il prossimo 8 novembre potrebbe vincere davvero.

Vi prego, non date neanche per un secondo per scontato che queste elezioni siano cosa fatta. Ci sono ancora tre lunghi mesi davanti. Se pensate che tutto ciò che c’è da fare sia starsene ad aspettare che Trump continui a darsi da solo delle martellate — che “Trump batta Trump“, e che per quanto ci riguarda non resti altro da fare che sedersi a goderci lo spettacolo — beh, allora si può dire che state scherzando col fuoco. E che state solo cercando un modo per non dovervi rimboccare le maniche. A quanto pare avete dimenticato che queste elezioni non dipendono dal fatto che ci sia più gente che voti “per” Hillary o Trump.

È ovvio che ci siano più persone a favore di Hillary! Lei se ne resterà salda in testa ai sondaggi da qui fino al giorno delle elezioni. Questa non è una gara di popolarità decisa dai sondaggi (o nella versione di quest’anno, una gara d’impopolarità). Come dicevo, se la gente fosse in grado di votare comoda sul proprio divano, dall’Xbox o dal telecomando, Hillary vincerebbe a mani basse. Ma queste elezioni dipenderanno esclusivamente da coloro che si presenteranno alle urne l’8 novembre.

Quest’anno le elezioni non si terranno come al solito il primo martedì di novembre; saranno la seconda settimana del mese, ragion per cui se vi trovate a vivere nella parte settentrionale del Paese, ciò vuol dire che ci saranno maggiori probabilità che nevichi o che piova — il che vuol dire un’affluenza inferiore. E un’affluenza inferiore agevola Trump.

Queste elezioni dipenderanno esclusivamente da chi sarà in grado di convincere altri a uscire di casa per votare, da chi avrà i sostenitori più tenaci, dal genere di candidato che convincerà le persone ad alzarsi dal letto alle 5 di mattina il Giorno delle Elezioni perché bisogna costruire un Muro! Perché i musulmani ci stanno uccidendo! Perché le donne stanno prendendo il potere! U.S.A! U.S.A! Restituite la Grandezza al Mio Pene! Hillary è il Diavolo! L’America Prima di Tutto! Il Feto Prima di Tutto! In Prima Fila alle Urne!

Perciò questa settimana invece di sentirvi sollevati per gli ultimi sondaggi (per inciso solo uno di questi riguarda i “probabili elettori” — quello della Reuters — e in quel caso Hillary è in testa di soli 4 punti), o di gustarvi la pazzia di Trump (che è tanto pazzo da aver raccolto 82 milioni di dollari il mese scorso, perlopiù grazie a singoli contributi da 10-20 dollari, cosa sconvolgente per la campagna della Clinton, dato che Bernie non ha mai raccolto finanziamenti dalla base di una portata lontanamente analoga), vorrei suggerire un diverso genere di reazione.

Vorrei chiedere a coloro che amano Hillary di rimandare la festa per la vittoria alle ore piccole del 9 novembre. Vi prego, possiamo quanto meno ritrovarci d’accordo sul fatto che questo non sia il momento giusto per fare niente di simile? Diamo un taglio ai festeggiamenti anzitempo e all’autocompiacimento di fronte alla Settimana Nera di Trump. Bando ai balletti prematuri. Se volete prendere davvero sul serio queste elezioni, e se siete tanto svegli da prendere ancora sul serio Donald Trump, allora ecco le cinque cose da fare — quattro per voi, e una per Hillary:

1. L’8 novembre avrete la responsabilità di portare 50 persone alle urne Cominciate a compilare la lista sin d’ora. Compilate sul vostro smartphone la vostra lista delle persone che v’impegnerete personalmente a portare alle urne l’8 novembre. Inserite i loro indirizzi email e i loro numeri di cellulare. Chiamatela il vostro “Progetto 8 Novembre“. Aggiungetevi un nome ogni giorno, da oggi all’8 novembre, finché non avrete 50 persone — 50 persone in 90 giorni. Concentratevi sugli astensionisti. Poi il 7 e l’8 novembre chiamate, smessaggiate e/o mandate un’email a ciascuno di essi, rammentando loro di andare a votare. Offritegli un passaggio. Offritegli il pranzo. Offritevi di tenere i bambini. Offritevi di tosargli il prato. Organizzate una riunione o un party per tutti dopo il voto. Rammentatelo anche a quelli che siete convinti che non ne abbiano bisogno. Queste elezioni non dipendono dal vostro voto — ma dal fatto che voi portiate altre 50 persone a votare.

2.Da oggi all’8 novembre vi ritrovate a far parte della Resistenza Francese Provate a immaginare la sensazione di far parte della resistenza francese quando i tedeschi invasero la Francia. L’unico modo possibile per vincere è un impegno quotidiano e inarrestabile a sconfiggere i nazisti. Non c’era tempo per quei pranzi francesi lunghi tre ore. Non si andava in vacanza. Non si restava a dormire. Non c’era tempo per divertirsi. I tedeschi stavano arrivando! I tedeschi erano già arrivati! Beh, amici, il nostro fascista (Drumpf!) è in arrivo! Questa è l’ottica che dovete adottare. Per i prossimi tre mesi, i ragazzi a giocare a calcio ci andranno da soli! I problemi matrimoniali risolveteli a dicembre! Non c’è tempo per lo yoga! Nessuno nella resistenza francese ha mai detto “non posso andare a far saltare in aria quel treno nazista perché sento che mi sta venendo il raffreddore!”.

3.Sostenete l’elettore depresso In tanti hanno gettato la spugna nei confronti del nostro sistema, e questo perché è il sistema che ha gettato la spugna nei loro confronti. Sanno che son tutte cazzate: la politica, i politici, le elezioni. La classe media a pezzi, il sogno americano un incubo per i 47 milioni di persone che vivono in povertà. Chiariamoci: metà dell’America non ha intenzione di votare l’8 novembre. L’indice di gradimento di Hillary è al 36 per cento. La Cnn l’ha detto ieri notte: Nessuno che si sia mai candidato alla presidenza con un indice di gradimento del 36 per cento è mai stato eletto presidente (Trump è al 30 per cento). Anche con questi ultimi sondaggi, il 60 per cento continua a sostenere che Hillary non sia “affidabile come presidente”. Ci sono ragazzi delusi che mi fermano ogni giorno per venirmi a dire che non voteranno (o che voteranno per il terzo partito).

E questo è un problema, gente. Smettetela d’ignorarlo. Dovete prestargli ascolto. Rimproverarli o farli sentire in colpa non funzionerà. Riconoscere il fatto che non hanno tutti i torti, che Hillary Clinton magari non è la candidata migliore, per poi promettergli che vi unirete a loro dal 9 novembre per una rivoluzione politica che pretenda dalla Clinton che tenga fede ai propri impegni, potrebbe servire a convincerli a votare. Non devono per forza cambiare idea su Hillary. Basta che siano disposti a votare per lei, per quanto riluttanti, e lasciare che poi si sentano in colpa — ma anche sereni del fatto che noi ci schiereremo dalla loro parte dopo le elezioni.

4.Durante i dibattiti Hillary dovrà esser brava ad infilzare Trump con la lama della satira Bill Maher e il sottoscritto siamo disposti a fornire il nostro aiuto a Hillary da questo punto di vista (chiamaci!). Son certo che Amy Schumer e Chris Rock offrirebbero il loro contributo. In realtà la Clinton ha un buon sense of humor, ma di solito è celato (eccola negli anni ’90 mentre si scontra con un leader repubblicano del Congresso). Trump è molto permaloso. Se lei sarà in grado d’infilare la battuta giusta per ridicolizzarlo, pungendolo sul vivo, lui esploderà. In diretta tv. E quello, amici miei, sarà il momento in cui per lui sarà finita. Un completo crollo nervoso sul palco senza la sua claque a tifare per lui. Boom!

5.Vi promuovo ufficialmente capisezione dei vostri rispettivi quartieri, scuole e posti di lavoro Sì, proprio voi. Ditegli che è stato Michael Moore a farlo, personalmente. Non perché io abbia alcuna autorità per farlo. Solo perché l’ho detto io. E l’avete detto voi. Vi prego, amici, non affidatevi completamente al “Partito Democratico” per raggiungere l’obiettivo a novembre. Si tratta spesso, a seconda di dove vivete, di un mucchio di testoni, cialtroni ed ex trombati alle elezioni del liceo. Su, fatemi il nome del rappresentante dei Dem nella vostra contea. Non appartengono alla gente. Se ci affidiamo a loro, perderemo. E di solito va a finire così. Obama aveva un meraviglioso team a seguire la sua campagna elettorale, era un candidato adorato, ed è perciò che ha vinto.

La campagna di Hillary è riuscita a perdere in 22 stati contro un socialista settantaquattrenne che in tasca non aveva né un pettine né 50 dollari — ed era sconosciuto a tutti tranne me e qualche hippy nel Vermont! Hahahaha! Ecco un tweet prodotto nel corso di questa settimana da uno dei suoi più importanti consiglieri, la presidentessa della “Campaign for American Progress“, giusto per darvi un’idea dei cervelloni che ha intorno a sé:

Ecco perché non possiamo affidarci a loro da soli per fermare Trump. Ed è per questo che ho deciso di nominarmi, da questo momento, presidente della “Campagna Ombra per Sconfiggere Donald J. Trump” (o, per farla breve, “La Resistenza“) — e nomino ciascuno di voi mio caposezione della zona in cui vivete, lavorate e andate al college. Da questo momento in avanti organizzerete l’isolato in cui vivete, o la città, il quartiere, il dormitorio, l’ufficio, il luogo di culto.

Se ve lo chiedono, limitatevi a presentarvi come “Capo Locale della Coalizione per Sconfiggere Trump“. Se ci saranno altri che vorranno essere “Capo”, o vorranno dire di essere “Capo“, basta che condividiate il titolo con loro. Dopodiché nominate altri capisezione. Non fate incontri. Agite. Adoperate l’umorismo. Organizzate flash mob. Fate casino. Pensate in maniera creativa e fuori dagli schemi. Divertitevi. Sconfiggete Trump.

Perché, vedete, non abbiamo scelta. Siamo nella Resistenza Anti-Trump. Vostro nella rivoluzione e nel divertimento, Michael Moore

P.S: Vi sentite ancora in solluchero per tutte le brutte notizie che hanno riguardato Trump questa settimana? Ecco un’altra secchiata d’acqua gelida: Trump potrebbe perdere in Florida, Virginia, Colorado e New Mexico — e vincere comunque! Gli basterebbe avere dalla propria gli “stati Brexit” della cosiddettarust belt, Ohio, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Durante le primarie Hillary è stata sconfitta in tre di questi su quattro. Non si può dare niente per scontato. Di nuovo: dipende tutto da chi si presenterà alle urne l’8 novembre — non da chi al momento è in testa ai sondaggi. Secondo un sondaggio WJBK/TV2-Detroit, la mattina delle primarie in Michigan Hillary era davanti a Bernie di 22 punti. Dodici ore dopo ha perso. Bucate la vostra bolla! Siete dei capisezione! Avete del lavoro da fare!

Questo post è stato pubblicato per la prima volta su The Huffington Post ed è stato poi tradotto dall’inglese da Stefano Pitrelli

 

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