Ad Ozieri, ad Olbia, a San Gavino Monreale “Un corpo perfetto” di e con Lavinia Savignoni [di Giuliana Perrotta]

I media e la pubblicità ci ossessionano con l’imperativo categorico di essere in forma e belli, con gli occhi brillanti, la pelle luminosa, la capigliatura fluente, il fisico snello e scattante. Contemporaneamente l’industria alimentare ci bersaglia con la pubblicità di alimenti di ogni tipo e con messaggi fuorvianti perché utilizza sempre come testimonial persone belle e in ottima forma, anche quando mangiano un hamburger gigantesco, o una merendina (ma a basso contenuto calorico per porzione microscopica) o  bevono una bevanda dolcissima ma piena di additivi light .

Tra una pubblicità e l’altra, poi, assistiamo alle trasmissioni salutiste, dove l’esperto di turno ci dice che siamo tutti sovrappeso, affetti dalle classiche malattie del benessere e a rischio infarto, e giù consigli su come dimagrire e sulle attività motorie da praticare.

Come non bastasse, a tutte le ore, su vari canali televisivi impazzano le trasmissioni di cucina che ci insegnano come fare manicaretti degni di Artusi, sicché, causa anche delle limitazioni agli spostamenti e della paura del Covid, dilaga la tendenza a trascorrere interi pomeriggi in cucina ad  improvvisarsi chef di grido ( dove il grido è quello di chi deve sobbarcarsi la pulizia della cucina al termine della performance culinaria).

Per non parlare della mania di postare le nostre immagini sui social  perché l’ultima certificazione al nostro valore, passa ormai inevitabilmente dal gradimento del mondo della rete. Non c’è da meravigliarsi se alla fine qualcuno crolla. È quello che accade alla protagonista di uno spettacolo che sarà rappresentato a fine mese, in alcuni teatri della Sardegna.

Un corpo perfetto” è il titolo della piéce scritta, diretta ed interpretata da Lavinia Savignoni, un’attrice di talento che lo ha recitato all’Edimburgh Festival Fringe 2019, riscuotendo molti apprezzamenti e ricevendo una segnalazione come “one of the best shows” del Fringe dal prestigioso The Guardian. A Roma, prima dello scoppio della pandemia, è stato presentato in vari teatri, tra cui il Brancaccino, come si vede dalla locandina.

Lo spettacolo, è incentrato sul conflitto – tutt’altro che risolto tra il bisogno di avere un corpo sano e l’anelito alla perfezione, tra i modi per ottenerlo e il tentativo di non perdere la nostra lucidità, pur essendo subissati da messaggi che ci mostrano un universo inquinato e artificiale (anche per i prodotti che consumiamo abitualmente).

La corsa alla ricerca dell’elisir di eterna giovinezza si scontra con l’incedere inesorabile della vecchiaia che ci riguarda indistintamente tutti, indipendentemente dagli sforzi fatti per contrastarla o ritardarne l’avvento.

Il racconto, a tratti grottesco, altre volte drammatico, assai spesso comico, della protagonista, rivela le irrequietezze e gli aspetti “disturbati” che spesso si celano dietro la filosofia del wellness e che tradiscono le fragilità più profonde del nostro vivere contemporaneo.

Purtroppo sono previste solo tre repliche in Sardegna: il 22 settembre ad Ozieri al teatro civico Oriana Fallaci; il 23 al Cine teatro di Olbia e il 24 al Teatro comunale di San Gavino Monreale.Divertimento assicurato ma anche una riflessione collettiva sulle distorsioni del nostro vivere quotidiano.

* già Prefetta di Cagliari

 

 

 

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