Se non credi, perché ? Perché, se credi ? [di Franco Masala]

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Nascono spontanee queste domande alla notizia della decapitazione della statua di Maracalagonis dedicata a San Giovanni Paolo II. Certamente non sarà un capolavoro né si tratta di un’opera d’arte all’altezza delle statue a suo tempo distrutte dai talebani in Afganistan, o dei tesori siriani, preda recente di vandali “religiosi”. Ma, qualunque sia il valore – religioso, artistico, affettivo – di queste opere è pur sempre il gesto che squalifica chi lo ha compiuto e lo fa regredire a una fase di grande inciviltà.

Già nell’VIII secolo gli iconoclasti bizantini avevano distrutto un gran numero di icone religiose, combattendo contro il culto delle immagini e distruggendo un patrimonio oggi senza prezzo. Il fanatismo islamico ha poi acuito tale scelta con i misfatti vandalici che negli ultimi anni si sono ripetuti frequentemente anche contro il Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Fortunatamente ci sono archeologi, impiegati, religiosi e persone comuni che provvedono a fronteggiare, finché possono, i predoni di tesori inestimabili. Si pensi ai «Guardiani dei Monumenti della Siria» premiati a Venezia nell’ottobre del 2014 attraverso il direttore generale dei musei siriani, Maamoun Abdulkarim, in rappresentanza di tutti coloro che rischiano la vita per salvaguardare il patrimonio culturale del proprio Paese (Cultural Heritage Rescue Prize).

Certo, anche il solito ignoto di Maracalagonis, benché anonimo, ha avuto il suo quarto d’ora di celebrità che da Andy Warhol in poi non si nega a nessuno. Ma ne valeva la pena ?

*Foto di Raffaele Serreli da “L’Unione Sarda”

 

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